Antifona d'Ingresso
Sal 17,48-49
Tu mi liberi, Signore, dall'ira dei miei nemici.
Tu mi innalzi sopra i miei avversari,
e mi salvi dall'uomo violento.
Liberátor meus de
géntibus iracúndis.
Ab insurgéntibus in me exaltábis
me,
a viro iníquo
erípies me, Dómine.
Colletta
Risplenda la tua luce, Dio misericordioso, sui tuoi figli purificàti
dalla penitenza; tu che ci hai ispirato la volontà di servirti,
porta a compimento l'opera da te iniziata. Per il nostro Signore...
Sanctificáta per
pæniténtiam tuórum corda filiórum, Deus miserátor, illústra, et,
quibus præstas devotiónis afféctum, præbe supplicántibus pium
benígnus audítum. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Dn 3, 14-20. 46-50. 91-92. 95
Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato
i suoi servi.
Dal libro del profeta Daniéle
In quei giorni, il re Nabucodonosor disse loro: «E' vero, Sadrach,
Mesach e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la
statua d'oro che io ho fatto innalzare? Ora, se voi sarete pronti,
quando udirete il suono del corno, del flauto, della cetra,
dell'arpicordo, del salterio, della zampogna e d'ogni specie di
strumenti musicali, a prostrarvi e adorare la statua che io ho
fatta, bene; altrimenti in quel medesimo istante sarete gettati in
mezzo ad una fornace dal fuoco ardente. Qual Dio vi potrà liberare
dalla mia mano?».
Ma Sadrach, Mesach e Abdènego risposero al re Nabucodonosor: «Re,
noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi
però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace
con il fuoco acceso e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci
liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non
adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodonosor, acceso d'ira e con aspetto minaccioso contro
Sadrach, Mesach e Abdènego, ordinò che si aumentasse il fuoco della
fornace sette volte più del solito.
Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di
legare Sadrach, Mesach e Abdènego e gettarli nella fornace con il
fuoco acceso.
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di
aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e
sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e
uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace.
Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi
compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco e rese
l'interno della fornace come un luogo dove soffiasse un vento pieno
di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun
male, non diede loro alcuna molestia.
Allora il re Nabucodonosor rimase stupito e alzatosi in fretta si
rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati
in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero.
Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali
camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il
quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dèi».
Nabucodonosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrach, Mesach e
Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi
che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e
hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun
altro dio che il loro Dio.
Salmo Responsoriale
Dn 3,52-56
A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che pènetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
Canto al Vangelo
Cf Lc 8,15
Lode e onore a te,
Signore Gesù!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
in cuore buono e sincero
e portano frutto con la loro perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Gv 8, 31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi
d'avvero.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui:
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero:
«Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di
nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?».
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il
peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre
nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi
farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di
Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non
trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre;
anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo».
Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!
Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita
da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. Voi fate le opere del padre
vostro».
Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un
solo Padre, Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre,
certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono
venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, questo sacrificio che ci concedi di offrire
alla tua santità, e rendilo per noi sorgente di salvezza. Per Cristo
nostro Signore.
Tibi, Dómine,
sacrifícia dicáta reddántur, quæ sic ad honórem nóminis tui
deferénda tribuísti, ut éadem remédia fíeri nostra præstáres. Per
Christum.
Prefazio della Passione del Signore I
La potenza misteriosa della Croce
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Nella passione redentrice del tuo Figlio
tu rinnovi l'universo
e doni all'uomo il vero senso della tua gloria;
nella potenza misteriosa della croce
tu giudichi il mondo
e fai risplendere il potere regale di Cristo crocifisso.
Per questo mistero di salvezza,
uniti agli angeli e ai santi,
eleviamo a te un inno di lode ed esultanti cantiamo:
Santo, Santo, Santo ...
Vere dignum et iustum
est,
æquum et salutáre,
nos tibi semper et
ubíque grátias ágere:
Dómine, sancte Pater,
omnípotens ætérne Deus:
Quia per Fílii tui salutíferam
passiónem
sensum confiténdæ tuæ
maiestátis
totus mundus accépit,
dum ineffábili crucis
poténtia iudícium mundi
et potéstas émicat
Crucifíxi.
Unde et nos, Dómine,
cum Angelis et Sanctis
univérsis,
tibi confitémur, in
exsultatióne dicéntes:
Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Comunione Col 1,13-14
Dio ci ha fatti passare nel regno
del suo Figlio prediletto;
in lui abbiamo la redenzione
per mezzo del suo sangue,
la remissione dei peccati.
Tránstulit nos Deus in regnum
Fílii dilectiónis suæ,
in quo habémus redemptiónem
per sánguinem eius,
remissiónem
peccatórum.
Dopo la Comunione
O Dio, fonte della vita, fa' che la partecipazione al tuo sacramento
sia per noi medicina di salvezza; ci guarisca dalle ferite del male
e ci confermi nella tua amicizia. Per Cristo nostro Signore.
Cæléstem nobis, Dómine, præbeant
sumpta mystéria medicínam, ut et vítia nostri cordis expúrgent, et
sempitérna nos protectióne confírment. Per Christum.
Oratio super populum
Adésto supplicátionibus pópuli
tui, omnípotens Deus, et, quibus fidúciam sperándæ pietátis
indúlges, consuétæ misericórdiæ tríbue benígnus efféctum. Per
Christum. |