Antifona d'Ingresso
Gv
3,16
Dio ha tanto amato il mondo
da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non
perisca,
ma abbia la vita eterna.
Sic Deus diléxit mundum, ut
Fílium suum Unigénitum daret, ut
omnis qui credit in eum non
péreat, sed hábeat vitam ætérnam.
Colletta
Dio invisibile ed eterno, che
nella venuta del Cristo vera
luce hai rischiarato le nostre
tenebre, guarda con bontà questa
tua famiglia, perché possa
celebrare con lode unanime la
nascita gloriosa del tuo unico
Figlio. Egli è Dio...
Omnípotens et invisíbilis Deus,
qui tuæ lucis advéntu mundi
ténebras effugásti, seréno vultu
nos, quæsumus, intuére, ut
magnificéntiam nativitátis
Unigéniti tui dignis præcóniis
collaudémus. Qui tecum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
1
Gv 2, 3-11
Chi ama suo fratello, rimane
nella luce.
Dalla prima lettera di san
Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo
sappiamo di avere conosciuto
Gesù: se osserviamo i suoi
comandamenti. Chi dice: «Lo
conosco», e non osserva i suoi
comandamenti, è bugiardo e in
lui non c’è la verità. Chi
invece osserva la sua parola, in
lui l’amore di Dio è veramente
perfetto. Da questo conosciamo
di essere in lui. Chi dice di
rimanere in lui, deve anch’egli
comportarsi come lui si è
comportato.
Carissimi, non vi scrivo un
nuovo comandamento, ma un
comandamento antico, che avete
ricevuto da principio. Il
comandamento antico è la Parola
che avete udito. Eppure vi
scrivo un comandamento nuovo, e
ciò è vero in lui e in voi,
perché le tenebre stanno
diradandosi e già appare la luce
vera.
Chi dice di essere nella luce e
odia suo fratello, è ancora
nelle tenebre. Chi ama suo
fratello, rimane nella luce e
non vi è in lui occasione di
inciampo. Ma chi odia suo
fratello, è nelle tenebre,
cammina nelle tenebre e non sa
dove va, perché le tenebre hanno
accecato i suoi occhi.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 95
Gloria
nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto
nuovo,
cantate al Signore, uomini di
tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il
suo nome.
Annunciate di giorno in giorno
la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la
sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue
meraviglie.
Il Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a
lui,
forza e splendore nel suo
santuario.
Canto al Vangelo
Lc 2, 32
Alleluia, alleluia.
Luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo,
Israele.
Alleluia.
Vangelo
Lc
2, 22-35
Luce
per rivelarti alle genti.
Dal vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni
della loro purificazione
rituale, secondo la legge di
Mosè, [Maria e Giuseppe]
portarono il bambino [Gesù] a
Gerusalemme per presentarlo al
Signore – come è scritto nella
legge del Signore: «Ogni maschio
primogenito sarà sacro al
Signore» – e per offrire in
sacrificio una coppia di tortore
o due giovani colombi, come
prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo
di nome Simeone, uomo giusto e
pio, che aspettava la
consolazione d’Israele, e lo
Spirito Santo era su di lui. Lo
Spirito Santo gli aveva
preannunciato che non avrebbe
visto la morte senza prima aver
veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al
tempio e, mentre i genitori vi
portavano il bambino Gesù per
fare ciò che la Legge
prescriveva a suo riguardo,
anch’egli lo accolse tra le
braccia e benedisse Dio,
dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore,
che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua
parola,
perché i miei occhi hanno visto
la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti
i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo,
Israele».
Il padre e la madre di Gesù si
stupivano delle cose che si
dicevano di lui. Simeone li
benedisse e a Maria, sua madre,
disse: «Ecco, egli è qui per la
caduta e la risurrezione di
molti in Israele e come segno di
contraddizione – e anche a te
una spada trafiggerà l’anima -,
affinché siano svelati i
pensieri di molti cuori».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, i nostri doni
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la tua
grandezza: noi ti offriamo le
cose che ci hai dato, e tu
donaci in cambio te stesso. Per
Cristo nostro Signore.
Súscipe, Dómine, múnera nostra,
quibus exercéntur commércia
gloriósa, ut, offeréntes quæ
dedísti, teípsum mereámur
accípere. Per Christum.
Prefazio di Natale I
Cristo Luce
E' veramente cosa buona e
giusta,
nostro dovere e fonte di
salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni
luogo
a te, Signore, Padre santo, Dio
onnipotente ed eterno.
Nel mistero dei Verbo incarnato
è apparsa agli occhi della
nostra mente
la luce nuova del tuo fulgore,
perché conoscendo Dio
visibilmente,
per mezzo suo siamo rapiti
all’amore delle cose invisibili.
E noi, uniti agli Angeli e agli
Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei Cori
celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo …
Vere dignum et iustum est, æquum
et salutáre, nos tibi semper et
ubíque grátias ágere: Dómine,
sancte Pater, omnípotens ætérne
Deus: Quia per incarnáti Verbi
mystérium nova mentis nostræ
óculis lux tuæ claritátis
infúlsit: ut, dum visibíliter
Deum cognóscimus, per hunc in
invisibílium amórem rapiámur. Et
ídeo cum Angelis et Archángelis,
cum Thronis et Dominatiónibus,
cumque omni milítia cæléstis
exércitus, hymnum glóriæ tuæ
cánimus, sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dóminus Deus Sábaoth.
Comunione
Cf
Lc 1,78
Nella bontà
misericordiosa del nostro Dio
ci ha visitato dall'alto un sole
che sorge,
Cristo Signore.
Per víscera misericórdiæ Dei
nostri, visitávit nos Oriens ex
alto.
Dopo la Comunione
Dio onnipotente e
misericordioso, fa' che la forza
inesauribile di questi santi
misteri ci sostenga in ogni
momento della nostra vita. Per
Cristo nostro Signore.
Da, quæsumus, omnípotens Deus,
ut mysteriórum virtúte sanctórum
iúgiter vita nostra firmétur.
Per Christum. |