Antifona d'Ingresso
Sal 83,10-11
O Dio, nostra difesa,
contempla il volto del tuo Cristo.
Per me un giorno nel tuo tempio,
è più che mille altrove.
Protéctor noster, áspice,
Deus,
et réspice in fáciem
Christi tui,
quia mélior
est dies una in átriis tuis super míllia.
Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti
amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché,
amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te
promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore...
Deus, qui diligéntibus te bona invisibília præparásti, infúnde
córdibus nostris tui amóris afféctum, ut, te in ómnibus et super
ómnia diligéntes, promissiónes tuas, quæ omne desidérium
súperant, consequámur. Per Dóminum...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Ez 34, 1-11
Strapperò loro di bocca le mie pecore e
non saranno più il loro pasto.
Dal libro del profeta Ezechièle
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell'uomo,
profetizza contro i pastori d'Israele, predici e riferisci ai
pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che
pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il
gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le
pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso la
forza alle pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete
fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non
siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con
crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e
son preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno
errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno va in
cerca di loro e se ne cura.
Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com'è vero
ch'io vivo, — parla il Signore Dio — poiché il mio gregge è
diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia
selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono
andati in cerca del mio gregge — hanno pasciuto se stessi senza
aver cura del mio gregge — udite quindi, pastori, la parola del
Signore: Dice il Signore Dio:
Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del mio gregge e
non li lascerò più pascolare il mio gregge, così i pastori non
pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie
pecore e non saranno più il loro pasto. Perché dice il Signore
Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e ne avrò cura».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 22
Il Signore è il mio pastore: non manco di
nulla.
Su pascoli erbosi il Signore mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi dànno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.
Canto al Vangelo Cf Ef 1,17-18
Alleluia, alleluia.
Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo
ci conceda lo spirito di sapienza,
perché possiamo conoscere
qual è la speranza della nostra chiamata.
Alleluia.
Vangelo Mt 20, 1-16
Sei invidioso perché io sono buono?
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il
regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba
per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi
con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano
sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella
mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece
altrettanto.
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano
là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno
oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed
egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore:
Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi
fino ai primi.
Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno
un denaro.
Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di
più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel
ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi
ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come
noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non
ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un
denaro? Prendi il tuo e vàttene; ma io voglio dare anche a
quest'ultimo quanto a te. Non posso fare delle mie cose quello
che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».
Sulle Offerte
Accogli i nostri doni, Signore, in questo misterioso incontro
fra la nostra povertà e la tua grandezza: noi ti offriamo le
cose che ci hai dato, e tu donaci in cambio te stesso. Per
Cristo nostro Signore.
Súscipe, Dómine, múnera nostra, quibus exercéntur commércia
gloriósa, ut, offeréntes quæ dedísti, teípsum mereámur accípere.
Per Christum.
Antifona alla
Comunione
Sal 129,7
Presso il Signore è la misericordia,
e grande presso di lui la tua redenzione.
Apud Dóminum misericórdia,
et copiósa
apud eum redémptio.
Oppure:
Gv 6,51-52
Dice il Signore:
«Io sono il pane vivo disceso dal cielo:
se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno».
Jn 6,51-52
Ego sum panis vivus,
qui de cælo descéndi,
dicit
Dóminus: si quis manducáverit ex hoc pane, vivet in ætérnum.
Dopo la Comunione
O Dio,
che in questo sacramento ci hai fatti partecipi della vita di
Cristo, trasformaci a immagine del tuo Figlio, perché diventiamo
coeredi della sua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore.
Per hæc sacraménta, Dómine,
Christi partícipes effécti, cleméntiam tuam humíliter implorámus,
ut, eius imáginis confórmes in terris, et eius consórtes in
cælis fíeri mereámur. Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum.. |