Antifona d'Ingresso Sal 69,2.6
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto, in mio aiuto.
Sei tu il mio soccorso, la mia salvezza:
Signore, non tardare.
Deus, in adiutórium meum inténde;
Dómine,
ad adiuvándum me festína.
Adiútor meus et
liberátor meus es tu;
Dómine,
ne moréris.
Colletta
Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo
popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l'opera della
tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo...
Adésto, Dómine, fámulis tuis, et perpétuam benignitátem largíre
poscéntibus, ut his, qui te auctórem et gubernatórem gloriántur
habére, et creáta restáures, et restauráta consérves. Per Dóminum..
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Ger 28, 1-17
Ananìa, il Signore non ti ha mandato e tu
induci questo popolo a confidare nella menzogna.
Dal libro del profeta Geremìa
In quell'anno, all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda,
nell'anno quarto, quinto mese, Ananìa figlio di Azzur, il profeta di
Gabaon, mi riferì nel tempio del Signore sotto gli occhi dei
sacerdoti e di tutto il popolo queste parole: «Dice il Signore degli
eserciti, Dio di Israele: Io romperò il giogo del re di Babilònia! Entro
due anni farò ritornare in questo luogo tutti gli arredi del tempio
del Signore che Nabucodonosor, re di Babilònia, prese da questo
luogo e portò in Babilònia. Farò ritornare in questo luogo — dice il
Signore — Ieconìa figlio di Ioiakim, re di Giuda, con tutti i
deportati di Giuda che andarono a Babilònia, poiché romperò il giogo
del re di Babilònia».
Il profeta Geremìa rispose al profeta Ananìa, sotto gli occhi dei
sacerdoti e di tutto il popolo che stavano nel tempio del
Signore. Il profeta Geremìa disse: «Così sia! Così faccia il
Signore! Voglia il Signore realizzare le cose che hai predette,
facendo ritornare gli arredi nel tempio e tutti i deportati da
Babilònia in questo luogo! Tuttavia ascolta ora la parola che sto
per dire ai tuoi orecchi e agli orecchi di tutto il popolo. I
profeti che furono prima di me e di te dai tempi antichissimi
predissero contro molti paesi, contro regni potenti, guerra, fame e
peste. Quanto al profeta che predice la pace, egli sarà riconosciuto
come profeta mandato veramente dal Signore soltanto quando la sua
parola si realizzerà».
Allora il profeta Ananìa strappò il giogo dal collo del profeta
Geremìa e lo ruppe; Ananìa riferì a tutto il popolo: «Dice il
Signore: A questo modo io romperò il giogo di Nabucodonosor re di
Babilònia, entro due anni, sul collo di tutte le nazioni».
Il profeta Geremìa se ne andò per la sua strada.
Ora, dopo che il profeta Ananìa ebbe rotto il giogo sul collo del
profeta Geremìa, la parola del Signore fu rivolta a Geremìa: «Và e
riferisci ad Ananìa: Così dice il Signore: Tu hai rotto un giogo di
legno ma io, al suo posto, ne farò uno di ferro. Infatti, dice il
Signore degli eserciti, Dio di Israele: Io porrò un giogo di ferro
sul collo di tutte queste nazioni perché siano soggette a
Nabucodonosor, re di Babilònia».
Allora il profeta Geremia disse al profeta Ananìa: «Ascolta, Ananìa!
Il Signore non ti ha mandato e tu induci questo popolo a confidare
nella menzogna; perciò dice il Signore: Ecco, ti mando via dal
paese; quest'anno tu morirai, perché hai predicato la ribellione
contro il Signore».
Il profeta Ananìa morì in quello stesso anno, nel settimo mese.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 118
Metti sulla mia bocca, Signore, la parola
vera.
Tieni lontana da me la via della menzogna,
fammi grazia della tua legge, Signore.
Non togliere mai dalla mia bocca la parola vera,
perché confido nei tuoi giudizi.
Si volgano a me i tuoi fedeli
e quelli che conoscono i tuoi insegnamenti.
Sia integro il mio cuore nei tuoi precetti,
perché non resti confuso.
Gli empi mi insidiano per rovinarmi,
ma io medito i tuoi insegnamenti.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu ad istruirmi.
Canto al Vangelo Mt 4,4
Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vive l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.
Vangelo Mt 14, 13-21
Alzàti gli occhi al cielo pronunziò la
benedizione e diede i pani ai discepoli e i discepoli alla folla.
In quel tempo, avendo udito della morte di Giovanni Battista, Gesù
partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo
deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli,
sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per
loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero:
«Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada
nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù rispose: «Non occorre
che vadano; date loro voi stessi da mangiare». Gli risposero: «Non
abbiamo che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli
qua».
E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque
pani e i due pesci e, alzàti gli occhi al cielo, pronunziò la
benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li
distribuirono alla folla.
Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste
piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa
cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.
Sulle Offerte
Santifica, o Dio, i doni che ti presentiamo e trasforma in offerta
perenne tutta la nostra vita in unione alla vittima spirituale, il
tuo servo Gesù, unico sacrificio a te gradito. Egli vive e regna nei
secoli dei secoli.
Propítius, Dómine, quæsumus, hæc
dona sanctífica, et, hóstiæ spiritális oblatióne suscépta,
nosmetípsos tibi pérfice munus ætérnum. Per Christum..
Antifona alla Comunione
Sap 16,20
Ci hai mandato, Signore, un pane dal cielo,
un pane che porta in sé ogni dolcezza
e soddisfa ogni desiderio.
Panem de cælo dedísti nobis,
Dómine, habéntem
omne delectaméntum.
Oppure:
Gv 6,35
Dice il Signore: «Io sono il pane di vita;
chi viene a me, non avrà più fame,
e chi crede in me, non avrà più sete».
Jn 6,35
Ego sum panis vitæ, dicit Dóminus.
Qui venit ad me
non esúriet, et qui credit in me non sítiet.
Dopo la Comunione
Accompagna con la tua continua protezione, Signore, il popolo che
hai nutrito con il pane del cielo e rendilo degno dell'eredità
eterna. Per Cristo nostro Signore.
Quos cælésti récreas múnere,
perpétuo, Dómine, comitáre præsídio, et, quos fovére non désinis,
dignos fíeri sempitérna redemptióne concéde. Per Christum.. |