Antifona d'Ingresso Sal
26,7.9
Ascolta, Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto,
non respingermi, non abbandonarmi,
Dio della mia salvezza.
Exáudi, Dómine, vocem meam,
qua clamávi ad te.
Adiútor meus esto,
ne derelínquas me,
neque despícias me,
Deus salutáris meus.
Colletta
Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre
invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo
senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli
ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle
opere. Per il nostro Signore...
Deus, in te sperántium
fortitúdo, invocatiónibus nostris adésto propítius, et, quia
sine te nihil potest mortális infírmitas, grátiæ tuæ præsta
semper auxílium, ut, in exsequéndis mandátis tuis, et voluntáte
tibi et actióne placeámus. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 1 Re 21, 1-16
Nabot venne lapidato e morì, e Acab si
impadronì della sua vigna.
Dal primo libro dei Re
In quel tempo, Nabot di Izreel possedeva una vigna vicino al
palazzo di Acab re di Samarìa.
Acab disse a Nabot: «Cèdimi la tua vigna; siccome è vicina alla
mia casa, ne farei un orto. In cambio ti darò una vigna migliore
oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che
vale». Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal cederti
l'eredità dei miei padri».
Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole
dettegli da Nabot di Izreel, che aveva affermato: «Non ti cederò
l'eredità dei miei padri». Si coricò sul letto, si girò verso la
parete e non volle mangiare.
Entrò da lui la moglie Gezabèle e gli domandò: «Perché mai il
tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?». Le
rispose: «Perché ho detto a Nabot di Izreel: Cèdimi la tua vigna
per denaro o, se preferisci, te la cambierò con un'altra vigna
ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!». Allora sua
moglie Gezabèle gli disse: «Tu ora eserciti il regno su Israele?
Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di
Nabot di Izreel!».
Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo
sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano
nella città di Nabot. Nelle lettere scrisse: «Bandite un digiuno
e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. Di fronte a lui
fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto
Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli
muoia».
Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che
abitavano nella sua città, fecero come aveva ordinato loro
Gezabèle, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro
spedite. Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima
fila tra il popolo.
Vennero due uomini iniqui, che si sedettero di fronte a lui.
Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: «Nabot ha
maledetto Dio e il re». Lo condussero fuori della città e lo
uccisero lapidandolo. Quindi mandarono a dire a Gezabèle: «Nabot
è stato lapidato ed è morto».
Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse
ad Acab: «Su, impadronìsciti della vigna di Nabot di Izreel, il
quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è
morto».
Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere
nella vigna di Nabot di Izreel a prenderla in possesso.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 5
Ascolta, Signore, il povero che ti invoca.
Porgi l'orecchio, Signore, alle mie parole:
intendi il mio lamento.
Ascolta la voce del mio grido,
o mio re e mio Dio,
perché ti prego, Signore.
Tu non sei un Dio che si compiace del male;
presso di te il malvagio non trova dimora;
gli stolti non sostengono il tuo sguardo.
Tu detesti chi fa il male,
fai perire i bugiardi.
Il Signore detesta sanguinari e ingannatori.
Canto al Vangelo Mt 11,28-29
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,
e io vi ristorerò, dice il Signore;
imparate da me che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
Vangelo Mt 5, 38-42
Io vi dico di non opporvi al malvagio.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che
fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di
non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia
destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in
giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E
se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Dá
a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere
le spalle».
Sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino doni all'uomo il cibo che lo
alimenta e i sacramento che lo rinnova, fa'
che non ci venga mai a mancare questo sostegno del corpo e dello
spirito. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui humáni géneris utrámque substántiam præséntium múnerum
et aliménto végetas et rénovas sacraménto, tríbue, quæsumus, ut
eórum et corpóribus nostris subsídium non desit et méntibus. Per
Christum.
Antifona alla
Comunione Sal 26,4
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita.
Unum pétii a Dómino,
hoc requíram, ut inhábitem
in domo
Dómini ómnibus diébus vitæ meæ
Oppure: Gv 17,11
Dice il Signore: «Padre Santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi».
Pater sancte,
serva eos in nómine tuo,
quos dedísti mihi, ut sint unum sicut et nos, dicit Dóminus.
Dopo la Comunione
Signore, la partecipazione a questo sacramento, segno della
nostra unione con te, edifichi la tua Chiesa nell'unità e nella
pace. Per Cristo nostro Signore.
Hæc tua,
Dómine, sumpta sacra commúnio, sicut fidélium in te uniónem
præsígnat, sic in Ecclésia tua unitátis operétur efféctum. Per
Christum. |