Antifona d'Ingresso
Sal 95, 1.6
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo
la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio
portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura 2 Sam 11,1-4a.5-10.13-17
Mi hai disprezzato prendendoti
in moglie la moglie di Urìa.
Dal secondo libro di Samuèle
L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in
guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con
tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti;
posero l'assedio a Rabba mentre Davide rimaneva a
Gerusalemme.
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise
a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di
quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno:
la donna era molto bella di aspetto. Davide mandò a
informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «E'
Betsabèa figlia di Eliam, moglie di Urìa l'Hittìta».
Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. La donna,
tornata a casa, concepì e fece sapere a Davide: «Sono
incinta».
Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Urìa l'Hittìta».
Ioab mandò Urìa da Davide. Arrivato Urìa, Davide gli
chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la
guerra. Poi Davide disse a Urìa: «Scendi a casa tua e
làvati i piedi». Urìa uscì dalla reggia e gli fu mandata
dietro una portata della tavola del re. Ma Urìa dormì
alla porta della reggia con tutti i servi del suo
signore e non scese a casa sua.
Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece
ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul
suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a
casa sua.
La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e
gliela mandò per mano di Urìa. Nella lettera aveva
scritto così: «Ponete Urìa in prima fila, dove più ferve
la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e
muoia».
Allora Ioab, che assediava la città, pose Urìa nel luogo
dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. Gli
uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab;
parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide
caddero, e perì anche Urìa l'Hittìta.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 50
Perdonami, Signore: contro di te
ho peccato.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.
Tu sei giusto quando parli,
retto nel tuo giudizio.
Ecco, nella colpa sono stato generato,
nel peccato mi ha concepito mia madre.
Fammi sentire gioia e letizia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Canto al Vangelo
Cf Gc 1,21
Alleluia, alleluia.
Accogliete docilmente la parola che è stata seminata in
voi:
parola che può salvare la vostra vita.
Alleluia.
Vangelo
Mc
4,26-34
L'uomo getta il seme e dorme; e il
seme cresce, senza che lui sappia come.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Il regno di Dio
è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o
vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce;
come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce
spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il
chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto,
subito si mette mano alla falce, perché è venuta la
mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio
o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come
un granellino di sènapa che, quando viene seminato per
terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla
terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di
tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli
del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Con molte parabole di questo genere annunziava loro la
parola secondo quello che potevano intendere. Senza
parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi
discepoli, spiegava ogni cosa.
Sulle Offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e
consacrali con la potenza del tuo Spirito, perché
diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo
nostro Signore.
Comunione
Sal 33,6
Guardate al Signore e sarete raggianti
e il vostro volto non sarà confuso.
Oppure: Gv 8,12
«Io sono la luce del mondo», dice il Signore;
«chi segue me, non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita».
Dopo la Comunione
O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col
corpo e sangue del tuo Figlio, fa' che ci rallegriamo
sempre del tuo dono, sorgente inesauribile di vita
nuova. Per Cristo nostro Signore.
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