Antifona d'Ingresso
Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.
Loquétur Dóminus pacem in plebem suam,
et
super sanctos suos, et in eos qui convertúntur ad ipsum.
Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando
con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre
più abbondante i doni della tua misericordia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio ...
Excita, quæsumus, Dómine, tuórum fidélium voluntátes, ut, divíni
óperis fructum propénsius exsequéntes, pietátis tuæ remédia maióra
percípiant. Per Dóminum..
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dn 1, 1-6. 8-21
Non si trovò chi fosse pari a Danièle,
Ananìa, Misaèle e Azarìa.
Dal libro del profeta Danièle
L'anno terzo del regno di Ioiakim re di Giuda, Nabucodonosor re di
Babilònia marciò su Gerusalemme e la cinse d'assedio. Il Signore
diede Ioiakim re di Giuda nelle sue mani, insieme con una parte
degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò in Sennaar e
depositò gli arredi nel tesoro del tempio del suo dio.
Il re ordinò ad Asfenaz, capo dei suoi funzionari di corte, di
condurgli giovani israeliti di stirpe reale o di famiglia nobile,
senza difetti, di bell'aspetto, dotati di ogni scienza, educati,
intelligenti e tali da poter stare nella reggia, per essere istruiti
nella scrittura e nella lingua dei Caldèi.
Il re assegnò loro una razione giornaliera di vivande e di vino
della sua tavola; dovevano esser educati per tre anni, al termine
dei quali sarebbero entrati al servizio del re. Fra di loro vi erano
alcuni Giudei: Danièle, Ananìa, Misaèle e Azarìa.
Ma Danièle decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del
re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari
di non farlo contaminare.
Dio fece sì che Danièle incontrasse la benevolenza e la simpatia del
capo dei funzionari. Però egli disse a Danièle: «Io temo che il re
mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere,
trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della
vostra età e io così mi renda colpevole davanti al re». Ma Danièle
disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato
Danièle, Ananìa, Misaèle e Azarìa: «Mettici alla prova per dieci
giorni, dandoci da mangiare legumi e da bere acqua, poi si
confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei
giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con
noi tuoi servi come avrai constatato». Egli acconsentì e fece la
prova per dieci giorni; terminati questi, si vide che le loro facce
erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani
che mangiavano le vivande del re. D'allora in poi il sovrintendente
fece togliere l'assegnazione delle vivande e del vino e diede loro
soltanto legumi.
Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere
ogni scrittura e ogni sapienza e rese Danièle interprete di visioni
e di sogni.
Terminato il tempo stabilito dal re entro il quale i giovani
dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a
Nabucodonosor. Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò
nessuno pari a Danièle, Ananìa, Misaèle e Azarìa, i quali rimasero
al servizio del re; in qualunque affare di sapienza e intelligenza
su cui il re li interrogasse, li trovò dieci volte superiori a tutti
i maghi e astrologi che c'erano in tutto il suo regno. Così Danièle
vi rimase fino al primo anno del re Ciro.
Salmo Responsoriale Dn 3,52-56
A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso.
Benedetto sei tu nel trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che pènetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.
Canto al Vangelo 2 Cor 9,6.7
Alleluia, alleluia.
Chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.
Dio ama chi dona con gioia.
Alleluia.
Vangelo Lc 21, 1-4
Vide una vedova povera che gettava due
spiccioli.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzàti gli occhi, vide
alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse:
«In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo,
questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per
vivere».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, questi santi doni che ci hai comandato di offrire
in tuo onore, perché, obbedienti alla tua parola, diventiamo anche
noi un’offerta a te gradita. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, Dómine, sacra múnera, quæ tuo nómini iussísti dicánda, et,
ut per ea tuæ pietáti reddámur accépti, fac nos tuis semper obodíre
mandátis. Per Christum.
Antifona alla Comunione
Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.
Laudáte Dóminum, omnes
gentes,
quóniam confirmáta est super nos misericórdia eius.
Oppure:
Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
Ecce ego vobíscum sum ómnibus
diébus,
usque ad
consummatiónem sæculi, dicit Dóminus.
Dopo la Comunione
O Dio, che in questi santi misteri ci hai dato la gioia di unirci
alla tua stessa vita, non permettere che ci separiamo mai da te,
fonte di ogni bene. Per Cristo nostro Signore.
Quæsumus, omnípotens Deus, ut,
quos divína tríbuis participatióne gaudére, a te numquam separári
permíttas. Per Christum.. |