Antifona
d'Ingresso
Sal 84,9
Il Signore parla di pace
al suo popolo, e ai suoi fedeli
e a quanti ritornano a lui con tutto il cuore.
Loquétur Dóminus pacem in plebem suam,
et super sanctos suos, et in eos qui convertúntur ad
ipsum.
Colletta
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché,
collaborando con impegno alla tua opera di salvezza,
ottengano in misura sempre più abbondante i doni della
tua misericordia.
Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...
Excita, quæsumus, Dómine, tuórum fidélium voluntátes, ut,
divíni óperis fructum propénsius exsequéntes, pietátis
tuæ remédia maióra percípiant. Per Dóminum..
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dn 6,
11-28
Dal libro del profeta Danièle
In quei giorni, uomini ostili trovarono Danièle che
stava pregando e supplicando il suo Dio. Subito si
recarono dal re e gli dissero riguardo al divieto del
re: «Non hai tu scritto un decreto che chiunque, da ora
a trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o
uomo, all'infuori di te, re, sia gettato nella fossa dei
leoni?». Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile
come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani».
«Ebbene — replicarono al re — Danièle, quel deportato
dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, re, né del
tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».
Il re, all'udir queste parole, ne fu molto addolorato e
si mise in animo di salvare Danièle e fino al tramonto
del sole fece ogni sforzo per liberarlo.
Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e
gli dissero: «Sappi, re, che i Medi e i Persiani hanno
per legge che qualunque decreto firmato dal re è
irrevocabile».
Allora il re ordinò che si prendesse Danièle e si
gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Danièle,
gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti
possa salvare!».
Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca
della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con
l'anello dei suoi grandi, perché niente fosse mutato
sulla sorte di Danièle. Quindi il re ritornò alla
reggia, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta
alcuna donna e anche il sonno lo abbandonò.
La mattina dopo il re si alzò di buon'ora e sullo
spuntar del giorno andò in fretta alla fossa dei leoni.
Quando fu vicino, chiamò: «Danièle, servo del Dio
vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha
potuto salvare dai leoni?».
Danièle rispose: «Re, vivi per sempre. Il mio Dio ha
mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni
ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato
trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di
te, o re, ho commesso alcun male».
Il re fu pieno di gioia e comandò che Danièle fosse
tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si
riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva
confidato nel suo Dio.
Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini
che avevano accusato Danièle, furono gettati nella fossa
dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano
ancor giunti al fondo della fossa, che i leoni furono
loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.
Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e
lingue, che abitano tutta la terra: «Pace e prosperità.
Per mio comando viene promulgato questo decreto: In
tutto l'impero a me soggetto si onori e si tema il Dio
di Danièle, perché egli è il Dio vivente, che dura in
eterno;
il suo regno è tale che non sarà mai distrutto
e il suo dominio non conosce fine.
Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in
terra:
egli ha liberato Danièle dalle fauci dei leoni».
Salmo Responsoriale Dn
3,68-74
Lode e gloria a te, Dio
vivente.
Benedite, rugiada e brina, il Signore.
Benedite, gelo e freddo, il Signore.
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore.
Benedite, notti e giorni, il Signore.
Benedite, luce e tenebre, il Signore.
Benedite, folgori e nubi, il Signore.
Benedica la terra il Signore.
lo lodi e lo esalti nei secoli.
Canto al Vangelo 1 Pt 3,14
Alleluia, alleluia.
Non vi sgomentate, né vi turbate,
ma adorate Cristo nei vostri cuori,
pronti a rendere ragione della speranza che è in voi.
Alleluia.
Vangelo Lc 21, 20-28
Gerusalemme sarà
calpestata dai pagani finché i loro tempi siano
compiuti.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando
vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate
allora che la sua devastazione è vicina. Allora coloro
che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che
sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in
campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di
vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si
compia.
Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei
giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira
contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno
condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme
sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani
siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e
sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore
del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per
la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla
terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube
con potenza e gloria grande.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e
levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, questi santi doni che ci hai comandato
di offrire in tuo onore, perché, obbedienti alla tua
parola, diventiamo anche noi un’offerta a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, Dómine, sacra múnera, quæ tuo nómini iussísti
dicánda, et, ut per ea tuæ pietáti reddámur accépti, fac
nos tuis semper obodíre mandátis. Per Christum.
Antifona alla Comunione
Sal 116,1.2
Popoli tutti, lodate il Signore,
perché grande è il suo amore per noi.
Laudáte Dóminum, omnes gentes,
quóniam confirmáta est super nos misericórdia eius.
Oppure:
Mt 28,20
«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
sino alla fine del mondo», dice il Signore.
Ecce ego vobíscum
sum ómnibus diébus,
usque ad consummatiónem sæculi, dicit Dóminus.
Dopo la Comunione
O Dio, che in questi santi misteri ci hai dato la gioia
di unirci alla tua stessa vita, non permettere che ci
separiamo mai da te, fonte di ogni bene. Per Cristo
nostro Signore.
Quæsumus, omnípotens Deus, ut,
quos divína tríbuis participatióne gaudére, a te numquam
separári permíttas. Per Christum.. |