Antifona d'Ingresso
Est 13,9.10-11
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l'universo.
Est 4,17
In voluntáte tua,
Dómine,
univérsa sunt pósita,
et non est qui possit
resístere voluntáti tuæ.
Tu enim fecísti ómnia,
cælum et terram,
et univérsa quæ cæli
ámbitu continéntur;
Dóminus universórum tu es.
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la
tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò
che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore...
Omnípotens sempitérne Deus, qui abundántia pietátis tuæ et mérita
súpplicum excédis et vota, effúnde super nos misericórdiam tuam, ut
dimíttas quæ consciéntia métuit, et adícias quod orátio non
præsúmit. Per Dóminum...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Gn 1, 1 - 2, 1. 11
Giona si mise in cammino per fuggire
lontano dal Signore.
Dal libro del profeta Giona
In quei giorni, fu rivolta a Giona, figlio di Amittai questa parola
del Signore: «Alzati, và a Nìnive la grande città e in essa proclama
che la loro malizia è salita fino a me».
Giona invece si mise in cammino per fuggire a Tarsis, lontano dal
Signore. Scese a Giaffa, dove trovò una nave diretta a Tarsis.
Pagato il prezzo del trasporto, s'imbarcò con loro per Tarsis,
lontano dal Signore.
Ma il Signore scatenò sul mare un forte vento e ne venne in mare una
tempesta tale che la nave stava per sfasciarsi. I marinai impauriti
invocavano ciascuno il proprio dio e gettarono a mare quanto avevano
sulla nave per alleggerirla.
Intanto Giona, sceso nel luogo più riposto della nave, si era
coricato e dormiva profondamente. Gli si avvicinò il capo
dell'equipaggio e gli disse: «Che cos'hai così addormentato? Alzati,
invoca il tuo Dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non
periremo». Quindi dissero fra di loro: «Venite, gettiamo le sorti
per sapere per colpa di chi ci è capitata questa sciagura». Tirarono
a sorte e la sorte cadde su Giona. Gli domandarono: «Spiegaci dunque
per causa di chi abbiamo questa sciagura. Qual è il tuo mestiere? Da
dove vieni? Qual è il tuo paese? A quale popolo appartieni?». Egli
rispose: «Sono Ebreo e venero il Signore Dio del cielo, il quale ha
fatto il mare e la terra».
Quegli uomini furono presi da grande timore e gli domandarono: «Che
cosa hai fatto?». Quegli uomini infatti erano venuti a sapere che
egli fuggiva il Signore, perché lo aveva loro raccontato. Essi gli
dissero: «Che cosa dobbiamo fare di te perché si calmi il mare, che
è contro di noi?». Infatti il mare infuriava sempre più.
Egli disse loro: «Prendetemi e gettatemi in mare e si calmerà il
mare che ora è contro di voi, perché io so che questa grande
tempesta vi ha colto per causa mia».
Quegli uomini cercavano a forza di remi di raggiungere la spiaggia,
ma non ci riuscivano perché il mare andava sempre più crescendo
contro di loro. Allora implorarono il Signore e dissero: «Signore,
fa' che noi non periamo a causa della vita di questo uomo e non
imputarci il sangue innocente poiché tu, Signore, agisci secondo il
tuo volere».
Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare placò la sua furia.
Quegli uomini ebbero un grande timore del Signore, offrirono
sacrifici al Signore e fecero voti.
Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona
restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. E il Signore
comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto.
Salmo Responsoriale Gn 2,3-5.8
Hai fatto risalire dalla fossa la mia vita.
Nella mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha esaudito;
dal profondo degli inferi ho gridato
e tu hai ascoltato la mia voce.
Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare
e le correnti mi hanno circondato;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sono passati sopra di me.
Io dicevo: Sono scacciato
lontano dai tuoi occhi;
eppure tornerò a guardare
il tuo santo tempio?
Quando in me sentivo venir meno la vita,
ho ricordato il Signore.
La mia preghiera è giunta fino a te,
fino alla tua santa dimora.
Canto al Vangelo Cf 1 Gv 4,12.20
Alleluia, alleluia.
Nessuno mai ha visto Dio.
Chi non ama il proprio fratello che vede,
non può amare Dio che non vede.
Alleluia.
Vangelo Lc 10, 25-37
Chi è il mio prossimo?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, un dottore della legge si alzò per mettere Gesù alla
prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù
gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi
leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo
cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la
tua mente e il prossimo tuo come te stesso». E Gesù: «Hai risposto
bene; fa' questo e vivrai».
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio
prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico
e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne
andarono, lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando
lo vide passò oltre dall'altra parte.
Anche un levìta, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo
vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo
portò a una locanda e si prese cura di lui.
Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore,
dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo
rifonderò al mio ritorno.
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è
incappato nei briganti?».
Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse:
«Va' e anche tu fa' lo stesso».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato
d'offrirti e,mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi
in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, quæsumus, Dómine,
sacrifícia tuis institúta præcéptis, et sacris mystériis, quæ débitæ
servitútis celebrámus offício, sanctificatiónem tuæ nobis
redemptiónis dignánter adímple. Per Christum..
Antifona alla Comunione
Lam 3,25
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l'anima che lo cerca.
Bonus est Dóminus sperántibus in
eum,
ánimæ quærénti
illum.
Oppure:
Cf 1 Cor 10,17
Un solo è il pane,
e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo,
perché partecipiamo tutti
dell'unico pane e dell'unico calice.
Unus panis et unum
corpus multi sumus,
omnes qui de uno pane
et de uno cálice participámus.
Dopo la Comunione
La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o
Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna, nei
secoli dei secoli.
Concéde nobis, omnípotens Deus,
ut de percéptis sacraméntis inebriémur atque pascámur, quátenus in
id quod súmimus transeámus. Per Christum.. |