Antifona d'Ingresso
Sal 67,6-7.36
Dio sta nella sua santa dimora;
ai derelitti fa abitare una casa,
e dà forza e vigore al suo popolo.
Deus in loco sancto suo;
Deus qui inhabitáre facit
unánimes in domo,
ipse
dabit virtútem et fortitúdinem plebi suæ.
Colletta
O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di
valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da
te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella
continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore...
Protéctor in te sperántium, Deus, sine quo nihil est válidum, nihil
sanctum, multíplica super nos misericórdiam tuam, ut, te rectóre, te
duce, sic bonis transeúntibus nunc utámur, ut iam possímus inhærére
mansúris. Per Dóminum...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Es 32, 15-24. 30-34
Questo popolo ha commesso un grande
peccato: si sono fatti un dio d'oro.
Dal libro dell'Èsodo
In quei giorni, Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le
due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una
parte e dall'altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era
scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C'è
rumore di battaglia nell'accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il
grido di chi canta: Vittoria!
Non è il grido di chi canta: Disfatta!
Il grido di chi canta a due cori io sento».
Quando si fu avvicinato all'accampamento, vide il vitello e le
danze. Allora si accese l'ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le
tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello
che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a
ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell'acqua e la fece
trangugiare agli Israeliti.
Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, perché tu
l'abbia gravato di un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si
accenda l'ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è
inclinato al male. Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra
testa, perché a quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese
d'Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato. Allora io dissi: Chi
ha dell'oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l'ho
gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».
Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande
peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della
vostra colpa».
Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un
grande peccato: si sono fatti un dio d'oro. Ma ora, se tu perdonassi
il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro che hai
scritto!».
Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha
peccato contro di me. Ora và, conduci il popolo là dove io ti ho
detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia
visita li punirò per il loro peccato».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 105
Perdona, Signore, l'infedeltà del tuo popolo.
I figli di Israele si fabbricarono un vitello sull'Oreb,
si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria
con la figura di un toro che mangia fieno.
Dimenticarono Dio che li aveva salvati,
che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam,
cose terribili presso il mar Rosso.
Egli aveva già deciso di sterminarli,
se Mosè suo eletto
non fosse stato sulla breccia di fronte a lui,
per stornare la sua collera dallo sterminio.
Canto al Vangelo Cf 1 Cor 3,9.7
Alleluia, alleluia.
Siamo il campo di Dio: non chi pianta né chi irrìga
è qualche cosa, ma è Dio che fa crescere.
Alleluia.
Vangelo Mt 13, 31-35
Il granello di sènapa diventa un albero,
tanto che gli uccelli del cielo si annidano tra i suoi rami.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù espose alla folla un' altra parabola: «Il regno
dei cieli si può paragonare a un granellino di sènapa, che un uomo
prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi
ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa
un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra
i suoi rami».
Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare
al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di
farina perché tutta si fermenti».
Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad
essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto
dal profeta: "Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose
nascoste fin dalla fondazione del mondo".
Sulle Offerte
Accetta, Signore, queste offerte che la tua generosità ha messo
nelle nostre mani, perché, il tuo Spirito, operante nei santi
misteri, santifichi la nostra vita presente e ci guidi alla felicità
senza fine. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe, quæsumus, Dómine, múnera, quæ tibi de tua largitáte
deférimus, ut hæc sacrosáncta mystéria, grátiæ tuæ operánte virtúte,
et præséntis vitæ nos conversatióne sanctíficent, et ad gáudia
sempitérna perdúcant. Per Christum.
Antifona alla Comunione
Sal 102.2
Anima mia, benedici il Signore:
non dimenticare tanti suoi benefici.
Bénedic, ánima mea, Dómino,
et
noli oblivísci omnes retributiónes eius.
Oppure: Mt 5,7-8
Beati i misericordiosi:
essi troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore:
essi vedranno Dio.
Beáti misericórdes,
quóniam ipsi misericórdiam
consequéntur.
Beáti mundo
corde, quóniam ipsi Deum vidébunt.
Dopo la Comunione
O Dio nostro Padre, che ci hai dato la grazia
di partecipare al mistero eucaristico, memoriale perpetuo della
passione del tuo Figlio, fa'
che questo dono del suo ineffabile amore giovi sempre per la nostra
salvezza. Per Cristo nostro Signore. |