Anno dispari - Tempo ordinario
Venerdì settimana III
Antifona d'Ingresso Sal
95,1.6 Cantáte Dómino cánticum novum, cantáte Dómino, omnis terra. Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius, sánctitas et magnificéntia in sanctificatióne eius.
Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo, ut in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis opéribus abundáre. Per Dóminum.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Eb
10,32-39 Non abbandonate dunque la vostra fiducia, alla quale è riservata una grande ricompensa. Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa. “Ancora un poco, infatti, un poco appena, e colui che deve venire, verrà e non tarderà. Il mio giusto vivrà mediante la fede; ma se indietreggia, la mia anima non si compiace in lui”. Noi però non siamo di quelli che indietreggiano a loro perdizione, bensì uomini di fede per la salvezza della nostra anima.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 36
Salvaci,
Signore: in te speriamo.
Confida nel Signore e fa’ il bene,
Manifesta al Signore la tua via,
Il Signore fa sicuri i passi
dell’uomo
La salvezza dei giusti viene dal
Signore,
Canto al Vangelo Cf Gc 1,21
Alleluia, alleluia.
Accogliete docilmente la parola
che è stata seminata in voi:
Vangelo
Mc 4,26-34
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva alla
folla: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella
terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e
cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce
spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco
pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette
mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo
paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo
descriverlo? Esso è come un granellino di sènapa che, quando
viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti i semi che
sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande
di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del
cielo possono ripararsi alla sua ombra». Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.
Sulle Offerte Múnera nostra, Dómine, súscipe placátus, quæ sanctificándo nobis, quæsumus, salutária fore concéde. Per Christum.
Accédite ad Dóminum et illuminámini, et fácies vestræ non confundéntur.
Ego sum lux mundi, dicit Dóminus; qui séquitur me, non ámbulat in ténebris, sed habébit lumen vitæ.
Dopo la Comunione Præsta nobis, quæsumus, omnípotens Deus, ut, vivificatiónis tuæ grátiam consequéntes, in tuo semper múnere gloriémur. Per Christum. |