Antifona d'Ingresso
Cf Is 48,20
Con voce di giubilo date il grande annunzio,
fatelo giungere ai confini del mondo:
il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia.
Vocem iucunditátis annuntiáte,
et audiátur, annuntiáte usque ad
extrémum terræ:
liberávit Dóminus pópulum suum, allelúia.
Colletta
Dio onnipotente, fa' che viviamo con rinnovato impegno questi giorni
di letizia in onore del Cristo risorto, per testimoniare nelle opere
il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede. Per il nostro
Signore...
Fac nos,
omnípotens Deus, hos lætítiæ dies, quos in honórem Dómini
resurgéntis exséquimur, afféctu sédulo celebráre, ut quod
recordatióne percúrrimus semper in ópere teneámus. Per Dóminum.
Oppure:
O Dio, che hai promesso di stabilire la tua dimora in quanti
ascoltano la tua parola e la mettono in pratica, manda il tuo
Spirito, perché richiami al nostro cuore tutto quello che il Cristo
ha fatto e insegnato e ci renda capaci di testimoniarlo con le
parole e con le opere. Per il nostro Signore...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima
Lettura At 15,
1-2. 22-29
È parso bene,
allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori
di queste cose necessarie.
Dagli Atti degli
Apostoli
In quei giorni, alcuni, venuti dalla
Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere
secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati».
Poiché Paolo e Bàrnaba dissentivano e discutevano animatamente
contro costoro, fu stabilito che Paolo e Bàrnaba e alcuni altri di
loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale
questione.
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora
di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a
Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande
autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto:
«Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di
Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute!
Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun
incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i
vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere
alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba
e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del
nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che
vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene,
infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al
di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte
agl’idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni
illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State
bene!».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 66
Ti lodino i popoli, o Dio, ti
lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci
benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Seconda Lettura Ap 21, 10-14. 22-23
L'Angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni
apostolo
L’angelo mi trasportò in spirito su
di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme,
che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il
suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come
pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte
stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei
figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a
mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono
i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l’Agnello.
Canto al Vangelo Gv 14,23
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserva la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
Vangelo Gv 14, 23-29
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse [ ai suoi
discepoli ]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e
noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama,
non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia,
ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il
Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la
do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste,
vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande
di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà,
voi crediate».
Sulle Offerte
Accogli Signore, l'offerta del nostro sacrificio, perché, rinnovati
nello Spirito, possiamo rispondere sempre meglio all'opera della tua
redenzione. Per Cristo nostro Signore.
Ascéndant ad te,
Dómine, preces nostræ cum oblatiónibus hostiárum, ut, tua dignatióne
mundáti, sacraméntis magnæ pietátis aptémur. Per Christum.
Prefazio Pasquale V
Cristo sacerdote e
vittima
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore.
e sopratutto esaltarti in questo tempo
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Offrendo il suo corpo sulla croce,
diede compimento ai sacrifici antichi,
e donandosi per la nostra redenzione
divenne altare, vittima e sacerdote.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo ...
Vere dignum et iustum
est, æquum et salutáre:
Te quidem, Dómine,
omni témpore confitéri,
sed in hoc
potíssimum gloriósius prædicáre,
cum Pascha nostrum
immolátus est Christus.
Qui, oblatióne córporis sui,
antíqua sacrifícia in crucis
veritáte perfécit,
et, seípsum tibi pro
nostra salúte comméndans,
idem sacérdos, altáre
et agnus exhíbuit.
Quaprópter, profúsis
paschálibus gáudiis,
totus in orbe terrárum
mundus exsúltat.
Sed et supérnæ virtútes
atque angélicæ
potestátes hymnum
glóriæ tuæ cóncinunt,
sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona alla Comunione
Gv 14,23
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui
e prenderemo dimora presso di lui».
Si dilígitis me,
mandáta mea serváte,
dicit Dóminus.
Et ego rogábo Patrem,
et álium Paráclitum dabit vobis,
ut máneat vobíscum in ætérnum,
allelúia.
Dopo la
Comunione
Dio grande e misericordioso, che nel Signore risorto riporti
l'umanità alla speranza eterna, accresci in noi l'efficacia del
mistero pasquale con la forza di questo sacramento di salvezza. Per
Cristo nostro Signore.
Omnípotens sempitérne Deus, qui ad ætérnam
vitam in Christi resurrectióne nos réparas, fructum in nobis
paschális multíplica sacraménti, et fortitúdinem cibi salutáris
nostris infúnde pectóribus. Per Christum. |