Antifona
d'Ingresso
Sal 65,1-2
Acclamate al Signore da tutta la terra,
cantate un inno al suo nome,
rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia.
Iubiláte Deo, omnis terra,
psalmum dícite nómini eius,
date glóriam
laudi eius, allelúia.
Colletta
Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza
dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità
filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della
risurrezione. Per il nostro Signore...
Semper exsúltet pópulus tuus,
Deus, renováta ánimæ iuventúte, ut, qui nunc lætátur in adoptiónis
se glóriam restitútum, resurrectiónis diem spe certæ gratulatiónis
exspéctet. Per Dóminum.
Oppure:
Padre misericordioso, accresci in noi la luce della fede, perché nei
segni sacramentali della Chiesa riconosciamo il tuo Figlio, che
continua a manifestarsi ai suoi discepoli, e donaci il tuo Spirito,
per proclamare davanti a tutti che Gesù è il Signore. Egli è Dio...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima
Lettura
At 5, 27b-32. 40b-41
Di questi fatti siamo testimoni noi lo Spirito Santo.
Dagli Atti degli
Apostoli.
In quei giorni, il sommo sacerdote
interrogò gli apostoli dicendo: «Non vi avevamo espressamente
proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito
Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi
il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio
invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù,
che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato
alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele
conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni
noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli
obbediscono».
Fecero flagellare [gli apostoli] e ordinarono loro di non parlare
nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. Essi allora se ne
andarono via dal Sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di
subire oltraggi per il nome di Gesù.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai
risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Seconda Lettura Ap 5, 11-14
L’Agnello, che
è stato immolato, è degno di ricevere potenza e ricchezza.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni Apostolo.
Io, Giovanni, vidi, e udii voci di
molti angeli attorno al trono e agli esseri viventi e agli anziani.
Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e
dicevano a gran voce:
«L’Agnello, che è stato immolato,
è degno di ricevere potenza e ricchezza,
sapienza e forza,
onore, gloria e benedizione».
Tutte le creature nel cielo e sulla terra, sotto terra e nel mare, e
tutti gli esseri che vi si trovavano, udii che dicevano:
«A Colui che siede sul trono e all’Agnello
lode, onore, gloria e potenza,
nei secoli dei secoli».
E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E gli anziani si
prostrarono in adorazione.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
Alleluia.
Vangelo Gv 21, 1-19 [Forma Breve Gv 21, 1-14]
Viene Gesù, prende il pane e lo dà loro, così
pure il pesce.
Dal vangelo secondo Giovanni
[ In quel tempo, Gesù si
manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si
manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto
Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due
discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli
dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono
sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete
nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro:
«Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La
gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità
di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il
Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse
la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in
mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando
la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un
centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra,
e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete
preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la
rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero
tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a
mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?»,
perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il
pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che
Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
]
Quand’ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di
Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu
lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli
disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni,
mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio
bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza
volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase
addolorato che per la terza volta gli domandasse: «Mi vuoi bene?», e
gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene».
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti
dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove
volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti
vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare
con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo,
aggiunse: «Seguimi».
Sulle Offerte
Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa, e poiché le hai
dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne
letizia. Per Cristo nostro Signore.
Súscipe múnera,
Dómine, quæsumus, exsultántis Ecclésiæ, et, cui causam tanti gáudii
præstitísti, perpétuæ fructum concéde lætítiæ. Per Christum.
Prefazio Pasquale III
Cristo
sempre vive e intercede per noi.
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
proclamare sempre la tua gloria, o Signore.
e sopratutto esaltarti in questo giorno
nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.
Egli continua a offrirsi per noi
e intercede come nostro avvocato:
sacrificato sulla croce più non muore,
e con i segni della passione vive immortale.
Per questo mistero,
nella pienezza della gioia pasquale,
l'umanità esulta su tutta la terra,
e con l'assemblea degli angeli e dei santi
canta l'inno della tua gloria:
Santo, Santo, Santo ...
Vere dignum et iustum est,
æquum et salutáre:
Te quidem, Dómine,
omni témpore confitéri,
sed in hoc
potíssimum gloriósius prædicáre,
cum Pascha nostrum
immolátus est Christus.
Qui se pro nobis
offérre non désinit,
nosque apud te perénni
advocatióne deféndit;
qui immolátus iam non
móritur, sed semper vivit occísus.
Quaprópter, profúsis
paschálibus gáudiis,
totus in orbe terrárum
mundus exsúltat.
Sed et supérnæ virtútes
atque angélicæ
potestátes hymnum
glóriæ tuæ cóncinunt,
sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Antifona alla Comunione
Cf Gv
21,12.13
Disse Gesù ai suoi discepoli:
«Venite a mangiare».
E prese il pane e lo diede loro. Alleluia.
Cognovérunt discípuli
Dóminum Iesum in
fractióne panis,
allelúia.
Dopo la Comunione
Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i
sacramenti pasquali, e guidalo alla gloria incorruttibile della
risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Pópulum tuum, quæsumus, Dómine,
intuére benígnus, et, quem ætérnis dignátus es renováre mystériis,
ad incorruptíbilem glorificándæ carnis resurrectiónem perveníre
concéde. Per Christum. |