Antifona d'Ingresso
Cf Sir 36,15-16
Da', o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele.
Da pacem, Dómine, sustinéntibus
te,
ut prophétæ tui fidéles
inveniántur;
exáudi
preces servi tui, et plebis tuæ Israel.
Colletta
O Dio, che hai creato e governi l'universo, fa'
che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci
con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore...
Réspice nos, rerum ómnium Deus creátor et rector, et, ut tuæ
propitiatiónis sentiámus efféctum, toto nos tríbue tibi corde
servíre. Per Dóminum.
Oppure:
O Dio, che per la preghiera del tuo servo Mosè non abbandonasti il
popolo ostinato nel rifiuto del tuo amore, concedi alla tua Chiesa
per i meriti del tuo Figlio, che intercede sempre per noi, di far
festa insieme agli angeli anche per un solo peccatore che si
converte. Egli è Dio...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima
Lettura
Es 32, 7-11. 13-14
Il Signore abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
Dal libro dell'Esodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va', scendi, perché il
tuo popolo, che tu hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è
pervertito. Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo
loro indicata! Si son fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si
sono prostrati dinanzi, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:
Ecco il tuo Dio, Israele; colui che ti ha fatto uscire dal paese di
Egitto».
Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo e ho
visto che è un popolo dalla dura cervice. Ora lascia che la mia ira
si accenda contro di loro e li distrugga. Di te invece farò una
grande nazione».
Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore,
divamperà la tua ira contro il tuo popolo, che tu hai fatto uscire
dal paese d'Egitto con grande forza e con mano potente? Ricòrdati di
Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato per
te stesso e hai detto: Renderò la vostra posterità numerosa come le
stelle del cielo e tutto questo paese, di cui ho parlato, lo darò ai
tuoi discendenti, che lo possederanno per sempre». Il Signore
abbandonò il proposito di nuocere al suo popolo.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo
50
Donaci, Padre, la gioia del perdono.
Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia;
nella tua grande bontà cancella il mio peccato.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non respingermi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi.
Seconda Lettura
1 Tm 1, 12-17
Cristo venne a salvare i peccatori
Dalla lettera di san Paolo apostolo a
Timoteo
Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù
Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi
al mistero: io che per l'innanzi ero stato un bestemmiatore, un
persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia, perché
agivo senza saperlo, lontano dalla fede; così la grazia del Signore
nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in
Cristo Gesù.
Questa parola è sicura e degna di essere da tutti accolta: Cristo
Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori e di questi il primo
sono io. Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia, perché Gesù
Cristo ha voluto dimostrare in me, per primo, tutta la sua
magnanimità, a esempio di quanti avrebbero creduto in lui per avere
la vita eterna.
Al Re dei secoli incorruttibile, invisibile e unico Dio, onore e
gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Canto al Vangelo
Cf
Gv 4,16; 3,20
Alleluia, alleluia.
Noi abbiamo riconosciuto e creduto
all'amore che Dio ha per noi:
se il nostro cuore ci condanna,
Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.
Alleluia.
Vangelo Lc 15, 1-32
Ci sarà gioia in cielo per un peccatore convertito.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani
e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano:
«Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
Allora egli disse loro questa parabola: «Chi di voi se ha cento
pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va
dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la
mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i
vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora
che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un
peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno
bisogno di conversione.
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la
lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo
perduta. Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un
solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al
padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il
padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio
più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là
sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso
tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a
trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli
abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i
porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i
porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse:
Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io
qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre,
ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di
esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì
e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse
incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse:
Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno
di esser chiamato tuo figlio.
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello
e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto
ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu
vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli
domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E` tornato
tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché
lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare.
Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco,
io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e
tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le
prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è
mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo
fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato
ritrovato».
Sulle Offerte
Accogli con bontà, Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e
ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per
Cristo nostro Signore.
Propitiáre, Dómine, supplicatiónibus nostris, et has oblatiónes
famulórum tuórum benígnus assúme, ut, quod sínguli ad honórem tui
nóminis obtulérunt, cunctis profíciat ad salútem. Per Christum..
Antifona alla
Comunione
Sal 35,8
Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all'ombra delle tue ali.
Quam pretiósa est misericórdia
tua,
Deus! Fílii
hóminum sub umbra alárum tuárum confúgient.
Oppure:
Cf 1 Cor 10,16
Il calice della benedizione che noi benediciamo,
è comunione con il sangue di Cristo;
e il pane che spezziamo
è comunione con il corpo di Cristo.
Calix benedictiónis, cui benedícimus,
communicátio Sánguinis
Christi est; et panis,
quem
frángimus, participátio Córporis Dómini est.
Oppure:
Lc 15,24
«Facciamo festa, perché mio figlio era morto
ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato».
Dopo la Comunione
La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima,
perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l'azione del tuo
Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore.
Mentes nostras et córpora possídeat,
quæsumus, Dómine, doni cæléstis operátio, ut non noster sensus in
nobis, sed eius prævéniat semper efféctus. Per Christum.. |