Antifona
d'Ingresso
Is 45,8
Stillate
dall'alto, o cieli, la vostra rugiada
e dalle nubi scenda a noi il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore.
Roráte, cæli, désuper, et nubes pluant iustum; aperiátur terra et
gérminet Salvatórem.
Colletta
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che
nell'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo
Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della
risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Grátiam tuam, quæsumus, Dómine, méntibus nostris infúnde, ut qui,
Angelo nuntiánte, Christi Fílii tui incarnatiónem cognóvimus, per
passiónem eius et crucem ad resurrectiónis glóriam perducámur. Per
Dóminum.
Oppure:
Dio grande e misericordioso, che tra gli umili scegli i tuoi servi
per portare a compimento il disegno di salvezza, concedi alla tua
Chiesa la fecondità dello Spirito, perché sull'esempio di Maria
accolga il Verbo della vita e si rallegri come madre di una stirpe
santa e incorruttibile. Per il nostro Signore Gesù Cristo...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
2 Sam 7,
1-5.8b-12.14a.16
Il regno di Davide sarà saldo per sempre
davanti al Signore.
Dal
secondo libro di Samuèle.
Il
re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli
ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al
profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca
di Dio sta sotto i teli di una tenda». Natan rispose al re: «Va’,
fa’ quanto hai in cuor tuo, perché il Signore è con te».
Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore:
«Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Forse tu mi
costruirai una casa, perché io vi abiti? Io ti ho preso dal pascolo,
mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo
Israele. Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i
tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello
dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo per Israele, mio
popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i
malfattori non lo opprimano come in passato e come dal giorno in cui
avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo
da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una
casa.
Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi
padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue
viscere, e renderò stabile il suo regno. Io sarò per lui padre ed
egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me, il
tuo trono sarà reso stabile per sempre”».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 88
Canterò per
sempre l'amore del Signore.
Canterò in eterno l’amore del
Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».
«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».
Seconda Lettura
Rm 16, 25-27
Il mistero avvolto nel silenzio per secoli,
ora è manifestato.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli,
a colui che ha il potere di confermarvi
nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.
Canto al Vangelo
Lc 1,38
Alleluia, alleluia.
Eccomi, sono la serva del Signore:
avvenga di me quello che hai detto.
Alleluia.
Vangelo
Lc 1, 26-38
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla
luce.
Dal vangelo secondo Luca
In
quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava
Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il
Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso
avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio,
lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato
Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide
suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno
non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non
conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su
di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.
Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito
anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta
sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me
secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Sulle
Offerte
Accogli,
o Dio, i doni che presentiamo all'altare, e consacrali con la
potenza del tuo Spirito, che santificò il grembo della Vergine
Maria. Per Cristo nostro Signore.
Altári tuo, Dómine, superpósita múnera Spíritus ille sanctíficet,
qui beátæ Maríæ víscera sua virtúte replévit. Per Christum.
Prefazio dell’Avvento II
L’attesa gioiosa del Cristo
È veramente cosa buona e giusta renderti grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Egli fu annunziato da tutti i profeti,
la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo
con ineffabile amore,
Giovanni proclamò la sua venuta
e lo indicò presente nel mondo.
Lo stesso Signore,
che ci invita a preparare il suo Natale
ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua gloria:
Santo,
Santo, Santo ....
Vere dignum et iustum
est,
æquum et salutáre,
nos tibi semper et
ubíque grátias ágere:
Dómine, sancte Pater,
omnípotens ætérne Deus:
per Christum Dóminum
nostrum.
Qui, primo advéntu in
humilitáte carnis assúmptæ,
dispositiónis antíquæ
munus implévit,
nobísque salútis
perpétuæ trámitem reserávit:
ut, cum secúndo vénerit
in suæ glória maiestátis,
manifésto demum múnere
capiámus,
quod vigilántes nunc
audémus exspectáre promíssum.
Et ídeo cum Angelis et
Archángelis,
cum Thronis et
Dominatiónibus,
cumque omni milítia
cæléstis exércitus,
hymnum glóriæ tuæ
cánimus, sine fine dicéntes:
Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.
Oppure:
Prefazio dell’Avvento II/A
Maria nuova Eva
È veramente giusto rendere grazie a te,
Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti glorifichiamo,
per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina,
dal grembo verginale della figlia di Sion
è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli
ed è scaturita per tutto il genere umano
la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse ci è ridonata in Maria.
In lei, madre di tutti gli uomini,
la maternità, redenta dal peccato e dalla morte,
si apre al dono della vita nuova.
Dove abbondò la colpa, sovrabbonda la tua misericordia
in Cristo nostro salvatore.
E noi, nell’attesa della sua venuta,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo l’inno della tua lode:
Santo,
Santo, Santo ....
Antifona alla Comunione
Is 7,14
Ecco, la Vergine concepirà
e darà alla luce un Figlio:
sarà chiamato Emmanuele, Dio con noi.
Oppure: Cf Lc 1,38
« Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me secondo la sua parola ».
Dopo
la Comunione.
O Dio, che ci hai dato il pegno della vita eterna, ascolta la nostra
preghiera: quanto più si avvicina il gran giorno della nostra
salvezza, tanto più cresca il nostro fervore, per celebrare
degnamente il Natale del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli
dei secoli.
Sumpto pígnore redemptiónis ætérnæ, quæsumus, omnípotens Deus, ut
quanto magis dies salutíferæ festivitátis accédit, tanto devótius
proficiámus ad Fílii tui digne nativitátis mystérium celebrándum.
Qui vivit et regnat in sæcula sæculórum. |