Antifona d'Ingresso
Sal 80,17
Il Signore ha nutrito il suo popolo
con fior di frumento,
lo ha saziato di miele della roccia.
Colletta
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci
hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa'
che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo
Sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu
sei Dio...
Oppure:
Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva
in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa' che,
sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il
viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi,
tuoi convitati alla mensa del regno. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dt 8, 2-3.
14b-16a
Ti ha nutrito di un cibo che tu non
conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto.
Dal libro del
Deuteronomio
Mosè parlò al popolo dicendo: «Ricòrdati di tutto il cammino che
il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel
deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che
avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha
nutrito di manna, che tu non conoscevi e che neppure i tuoi padri
avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive
soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del
Signore.
Non dimenticare il Signore tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese
d'Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo
deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di
scorpioni, terra assetata, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te
l'acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di
manna sconosciuta ai tuoi padri».
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 147
Benedetto il Signore, gloria al suo popolo.
Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.
Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri i suoi precetti.
Seconda Lettura 1 Cor 10, 16-17
Un solo pane, un solo corpo noi siamo, pur
in molti.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è
forse comunione con il sangue di Cristo?
E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di
Cristo?
Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo
solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane.
SEQUENZA
|
[ Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici. |
Lauda Sion Salvatorem,
lauda ducem et pastorem,
in hymnis et canticis.
|
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno. |
Quantum potes,
tantum aude:
quia major omni
laude,
nec laudare sufficis, |
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode. |
laudis thema specialis,
panis vivus et
vitalis
hodie proponitur |
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena. |
Quem in sacræ mensæ coenæ,
turbæ fractrum duodenæ
datum non ambigitur. |
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito. |
Sit laus plena, sit sonora,
sit jucunda, sit decora
mentis jubilatio. |
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena. |
Dies enim solemnis agitur,
in qua mensæ prima recolitur
Hujus institutio. |
E il banchetto del nuovo Re,
nuova, Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine. |
In hac mensa novi Regis,
novum Pascha novæ legis,
phase
vetus terminat. |
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
|
Vetustatem novitas,
umbram fugat veritas,
noctem lux eliminat. |
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo, |
Quod in coena
Christus gessit,
faciendum hoc expressit
in sui memoriam. |
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza. |
Docti sacris institutis,
panem, vinum in
salutis
consecramus hostiam. |
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino. |
Dogma datur christianis,
Quod in carnem transit panis,
Et vinum
in sanguinem. |
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura. |
Quod non capis, quod
non vides,
animosa firmat
fides,
Præter rerum
ordinem. |
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi. |
Sub diversis speciebus,
signis tantum, et
non rebus,
latent res eximiæ. |
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie. |
Caro cibus, sanguis
potus:
manet tamen
Christus totus
sub
utraque specie. |
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
|
A sumente non concisus,
non confractus, non divisus:
integer accipitur. |
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato. |
Sumit unus, sumunt mille:
quantum isti, tantum ille:
Nec sumptus consumitur. |
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca. |
Sumunt boni, sumunt mali:
sorte tamen inæquali,
vitæ vel
interitus. |
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l'esito! |
Mors est malis, vita
bonis:
Vide paris
sumptionis
quam sit dispar
exitus. |
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell'intero. |
Fracto demum sacramento,
ne vacille, sed memento
tantum esse sub fragmento, |
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona. ] |
Quantum tot tegitur.
Nulla rei fit scissura:
Signi tantum fit fractura,
qua nec status, nec
statura
signati minuitur. |
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev'essere gettato. |
Ecce Panis Angelorum,
factus cibus
viatorum:
vere panis
flliorum,
non mittendus canibus. |
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri. |
In figuris præsignatur,
cuni Isaac immolatur,
Agnus Paschæ deputatur,
datur manna patribus. |
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi. |
Bone pastor, panis vere,
Jesu, nostri miserere:
Tu nos pasce, nos tuere,
tu nos bona fac videre
in terra viventium. |
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi. |
Tu qui cuncta seis et
vales,
qui nos pascis hic
mortales:
Tuos ibi
commensales,
coheredes et
sodales
fac sanctorum civium.
Amen.
(Alleluia). |
Canto al Vangelo
Gv 6,51
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo disceso dal cielo, dice il Signore;
chi mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
Vangelo Gv 6, 51-58
La mia carne è vero cibo, e il mio sangue
vera bevanda.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo,
Gesù disse alle folle dei Giudei: «Io sono il pane vivo, disceso dal
cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io
darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui
darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità
vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete
il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e
beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo
giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera
bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e
io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre,
così anche colui che mangia di me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i
padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Sulle Offerte
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Padre, i doni dell'unità e della
pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo. Per
Cristo nostro Signore.
Prefazio della Santa Eucaristia I
L'Eucaristia memoriale
del sacrificio di Cristo
E' veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo a te,
Signore, Padre santo, Dio onnipotente e misericordioso,
per Cristo nostro Signore.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di perpetuare l'offerta in sua memoria.
Il suo corpo per noi immolato è nostro cibo e ci dà forza,
il suo sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero del tuo amore,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo con gioia l'inno della tua lode:
Santo, Santo, Santo ...
Antifona alla Comunione
Gv 6,56
Dice il Signore:
«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue,
rimane in me ed io in lui». Alleluia.
Dopo la Comunione
Donaci, Signore, di godere pienamente della tua vita divina nel
convito eterno, che ci hai fatto pregustare in questo sacramento del
tuo Corpo e del tuo Sangue. Tu che vivi e regni nei secoli dei
secoli. |