Antifona d'Ingresso
Sal 23,9-10
Sei giorni prima della solenne celebrazione della Pasqua, quando il
Signore entrò in Gerusalemme, gli andarono incontro i fanciulli:
portavano in mano rami di palma, e acclamavano a gran voce:
Osanna nell'alto dei cieli:
Gloria a te che vieni,
pieno di bontà e di misericordia.
Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Osanna nell'alto dei cieli:
Gloria a te che vieni,
pieno di bontà e di misericordia.
Colletta
O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il
Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla
morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente il grande insegnamento
della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli
è Dio...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Is 50,4-7
Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli
sputi, sapendo di non
restare deluso (terzo canto del Servo del Signore).
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da iniziati,
perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come gli iniziati.
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio
e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il dorso ai flagellatori,
la guancia a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare deluso.
SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 21
Mio Dio, mio Dio,
perché mi hai abbandonato?
Mi scherniscono quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si è affidato al Signore, lui lo scampi;
lo liberi, se è suo amico» .
Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi,
posso contare tutte le mie ossa.
Si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, accorri in mio aiuto.
Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.
Lodate il Signore, voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe di Israele.
Seconda Lettura Fil 2,6-11
Cristo umiliò se stesso, per questo Dio l'ha
esaltato.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Cristo Gesù, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.
Canto al Vangelo Fil 2,8-9
Gloria e lode a te, o Cristo!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,
e alla morte di croce.
Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.
Gloria e lode a te, 0 Cristo!
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Passione di nostro Signore Gesù
Cristo secondo Matteo
Vangelo
Mt 26,14-27,66
La passione del Signore
Indicazioni per la lettura dialogata:
+
= Gesù; C = Cronista;
P =Popolo
Quanto mi volete dare perché io ve lo
consegni?
C In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato
Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse:
P «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?».
C E quelli gli fissarono trenta monete
d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per
consegnarlo.
Dove vuoi che ti
prepariamo, per mangiare la Pasqua?
Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli
dissero: P «Dove vuoi che ti prepariamo,
per mangiare la Pasqua?». C Ed egli
rispose: +
«Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il
mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
C I discepoli fecero come aveva loro
ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Uno di voi mi tradirà
Venuta la sera, si mise a
mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse:
+
«In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà». C
Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a
domandargli: P «Sono forse io, Signore?» .
C Ed egli rispose:
+
«Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il
Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal
quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo
se non fosse mai nato!». C Giuda, il
traditore, disse: P «Rabbì, sono forse
io?». C Gli rispose:
+
«Tu l'hai detto».
Questo è il mio corpo;
questo è il mio sangue
C
Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la
benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo:
+
«Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». C
Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo:
+
«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato
per molti, in remissione dei peccati. Io vi dico che da ora non berrò
più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con
voi nel regno del Padre mio».
C E dopo aver cantato l'inno, uscirono
verso il monte degli Ulivi.
Percuoterò il pastore e
saranno disperse le pecore del gregge
Allora Gesù disse loro:
+
«Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto
infatti: "Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del
gregge", ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea».
C E Pietro gli disse:
P «Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi
scandalizzerò mai». C Gli disse Gesù:
+
«In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi
rinnegherai tre volte». C E Pietro gli
rispose: P «Anche se dovessi morire con te,
non ti rinnegherò». C Lo stesso dissero
tutti gli altri discepoli.
Cominciò a provare
tristezza e angoscia
Allora Gesù andò con loro
in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli:
+
«Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». C
E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò a provare
tristezza e angoscia. Disse loro:
+
«La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».
C E avanzatosi un poco, si prostrò con la
faccia a terra e pregava dicendo:
+
«Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come
voglio io, ma come vuoi tu!».
C Poi tornò dai discepoli e li trovò che
dormivano. E disse a Pietro:
+
«Così non siete stati capaci di vegliare un'ora sola con me? Vegliate e
pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne
è debole». C E di nuovo, allontanatosi,
pregava dicendo:
+
«Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva,
sia fatta la tua volontà». C E tornato di
nuovo trovò i suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano
appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza
volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse
loro: +
«Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio
dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo; ecco,
colui che mi tradisce si avvicina».
Misero le mani addosso
a Gesù e lo arrestarono
C
Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui
una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli
anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo:
P «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!».
C E subito si avvicinò a Gesù e disse:
P «Salve, Rabbì!». C
E lo baciò. E Gesù gli disse:
+
«Amico, per questo sei qui!» . C Allora si
fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco,
uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e
colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. Allora Gesù
gli disse: +
«Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla
spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre
mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come
allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve
avvenire?». C In quello stesso momento Gesù
disse alla folla:
+
«Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per
catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi
avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le
Scritture dei profeti». C Allora tutti i
discepoli, abbandonatolo, fuggirono.
Vedrete il Figlio
dell'uomo seduto alla destra di Dio
Or quelli che avevano
arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale
già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. Pietro intanto lo aveva
seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche
lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.
I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa
testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a
trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
Finalmente se ne presentarono due, che affermarono:
P «Costui ha dichiarato: Posso distruggere
il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni» . C
Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: P
«Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
C Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote
gli disse: P «Ti scongiuro, per il Dio
vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».
+
«Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico: d'ora innanzi
vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle
nubi del cielo».
C Allora il sommo sacerdote si stracciò le
vesti dicendo: P «Ha bestemmiato! Perché
abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia;
che ve ne pare?». C E quelli risposero:
P «E' reo di morte!».
C Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo
bastonavano, dicendo: P «Indovina, Cristo!
Chi è che ti ha percosso?».
Prima che il gallo
canti, mi rinnegherai tre volte
C
Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si
avvicinò e disse: P «Anche tu eri con Gesù,
il Galileo!». C Ed egli negò davanti a
tutti: P «Non capisco che cosa tu voglia
dire». C Mentre usciva verso l'atrio, lo
vide un'altra serva e disse ai presenti: P
«Costui era con Gesù, il Nazareno». C Ma
egli negò di nuovo giurando: P «Non conosco
quell'uomo». C Dopo un poco, i presenti gli
si accostarono e dissero a Pietro: P «Certo
anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce!».
C Allora egli cominciò a imprecare e a
giurare: P «Non conosco quell'uomo!».
C E subito un gallo cantò. E Pietro si
ricordò delle parole dette da Gesù: «Prima che il gallo canti, mi
rinnegherai tre volte». E uscito all'aperto, pianse amaramente.
Consegnarono Gesù al
governatore Pilato
Venuto il mattino, tutti i
sommi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù,
per farlo morire. Poi, messolo in catene, lo condussero e consegnarono
al governatore Pilato.
Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si
pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli
anziani dicendo: P «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». C
Ma quelli dissero: P «Che ci riguarda? Veditela tu!». C Ed egli, gettate
le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi. Ma i
sommi sacerdoti, raccolto quel denaro, dissero: P «Non è lecito metterlo
nel tesoro, perché è prezzo di sangue». C E tenuto consiglio, comprarono
con esso il Campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri.
Perciò quel campo fu denominato "Campo di sangue" fino al giorno d'oggi.
Allora si adempì quanto era stato detto dal profeta Geremia: E presero
trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele
avevano mercanteggiato, e li diedero per il campo del vasaio, come mi
aveva ordinato il Signore.
Sei tu il re dei
Giudei?
Gesù intanto comparve
davanti al governatore, e il governatore l'interrogò dicendo:
P «Sei tu il re dei Giudei?».
C Gesù rispose
+
«Tu lo dici». C E mentre lo accusavano i
sommi sacerdoti e gli anziani, non rispondeva nulla.
Allora Pilato gli disse: P «Non senti
quante cose attestano contro di te?». C Ma
Gesù non gli rispose neanche una parola, con grande meraviglia del
governatore.
Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al
popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano in quel tempo un
prigioniero famoso, detto Barabba. Mentre quindi si trovavano riuniti,
Pilato disse loro: P «Chi volete che vi
rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?». C
Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire:
P «Non avere a che fare con quel giusto;
perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua».
C Ma i sommi sacerdoti e gli anziani
persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il
governatore domandò: P «Chi dei due volete
che vi rilasci?». C Quelli risposero: P
«Barabba!». C Disse loro Pilato:
P «Che farò dunque di Gesù chiamato il
Cristo?» . Tutti gli risposero: P «Sia
crocifisso!». C Ed egli aggiunse:
P «Ma che male ha fatto?».
C Essi allora urlarono:
P «Sia crocifisso!» .
C Pilato, visto che non otteneva nulla,
anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le
mani davanti alla folla: P «Non sono
responsabile (disse) di questo sangue; vedetevela voi!».
C E tutto il popolo rispose:
P «Il suo sangue ricada sopra di noi e
sopra i nostri figli». C Allora rilasciò
loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati
perché fosse crocifisso.
Salve, re dei Giudei!
Allora i soldati del
governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta
la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e,
intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna
nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano:
P «Salve, re dei Giudei!».
C E sputandogli addosso, gli tolsero di
mano la canna e lo percuotevano sul capo.
Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero
indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
Insieme con lui furono
crocifissi due ladroni
Mentre uscivano,
incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a
prender su la croce di lui. Giunti a un luogo detto Golgota, che
significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con
fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi
crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi,
gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione
scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei». Insieme
con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Se tu sei Figlio di
Dio, scendi dalla croce!
E quelli che passavano di
là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: P
«Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te
stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!».
C Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e
gli anziani lo schernivano: P «Ha salvato
gli altri, non può salvare se stesso. E' il re d'Israele, scenda ora
dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora, se
gli vuol bene. Ha detto infatti: Sono Figlio di Dio!».
C Anche i ladroni crocifissi con lui lo
oltraggiavano allo stesso modo.
Elì, Elì, lemà
sabactàni?
Da mezzogiorno fino alle
tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù
gridò a gran voce:
+
«Elì, Elì, lemà sabactàni?» , C che
significa: +
«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». C Udendo questo, alcuni
dei presenti dicevano: P «Costui chiama
Elia». C E subito uno di loro corse a
prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così
gli dava da bere. Gli altri dicevano: P
«Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». C
E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
(Qui
si genuflette e si fa una breve pausa)
Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra
si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi
di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua
risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il
centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il
terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e
dicevano: P «Davvero costui era Figlio di Dio!».
C C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse
avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro Maria di
Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di
Zebedèo.
Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo depose nella sua tomba nuova
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il
quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e
gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse
consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido
lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare
nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se
ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l'altra
Maria.
Avete
la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete
Il
giorno dopo, che era quello successivo alla Parascève, si riunirono
presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo
ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni
risorgerò. Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo
giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al
popolo: E' risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe
peggiore della prima!». C Pilato disse loro: P «Avete la vostra guardia,
andate e assicuratevi come credete». C Ed essi andarono e assicurarono
il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.
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