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generale
3 Maggio - Santi Filippo e
Giacomo apostoli
Ufficio delle letture
V. Signore,
apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
|
O apostoli di Cristo,
colonna e fondamento
della città di Dio!
Dall'umile villaggio
di Galilea salite
alla gloria immortale.
Vi accoglie nella santa
Gerusalemme nuova
la luce dell'Agnello.
La Chiesa che adunaste
col sangue e la parola
vi saluta festante;
ed implora: fruttifichi
il germe da voi sparso
per i granai del cielo.
Sia gloria e lode a Cristo,
al Padre e allo Spirito,
nei secoli dei secoli. Amen
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1 ant.
|
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra, la loro parola, alleluia.
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SALMO 18 A
I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole, *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.
Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore.
1 ant.
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Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra, la loro parola, alleluia.
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2 ant.
|
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie, alleluia.
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SALMO 63
Ascolta, Dio, la voce del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi *
dal tumulto dei malvagi.
Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore.
Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?».
Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all'improvviso essi sono feriti,
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto.
Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.
2 ant.
|
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie, alleluia.
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3 ant.
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Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria, alleluia.
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SALMO 96
La gloria del Signore nel giudizio
Questo salmo si riferisce alla salvezza e alla fede di tutte le genti in Cristo
(sant'Atanasio)
Il Signore regna, esulti la terra, *
† gioiscano le isole tutte
Nubi e tenebre lo avvolgono, *
giustizia e diritto sono la base del suo trono.
Davanti a lui cammina il fuoco *
e brucia tutt'intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo: *
vede e sussulta la terra.
I monti fondono come cera davanti al Signore, *
davanti al Signore di tutta la terra.
I cieli annunziano la sua giustizia *
e tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Siano confusi tutti gli adoratori di statue †
e chi si gloria dei propri idoli. *
Si prostrino a lui tutti gli dei!
Ascolta Sion e ne gioisce, †
esultano le città di Giuda *
per i tuoi giudizi, Signore.
Perché tu sei, Signore, l'Altissimo su tutta la terra, *
tu sei eccelso sopra tutti gli dei.
Odiate il male, voi che amate il Signore: †
lui che custodisce la vita dei suoi fedeli *
li strapperà dalle mani degli empi.
Una luce si è levata per il giusto, *
gioia per i retti di cuore.
Rallegratevi, giusti, nel Signore, *
rendete grazie al suo santo nome.
3 ant.
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Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria, alleluia.
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VERSETTO
V. Hanno proclamato la potenza del
Signore, alleluia,
R. e i prodigi che egli ha compiuto,
alleluia.
PRIMA LETTURA
Dagli Atti degli Apostoli 5,12-32
Gli Apostoli nella Chiesa primitiva
In quei giorni, molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera
degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; degli
altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. Intanto andava
aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore fino
al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su tettucci e
giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse
qualcuno di loro. Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva,
portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano
guariti.
Si alzò allora il sommo sacerdote con quelli della sua parte, cioè la setta
dei sadducei; pieni di livore, fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare
nella prigione pubblica. Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte
della prigione, li
condusse fuori e disse: «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel
tempio tutte queste parole di vita». Udito questo, entrarono nel tempio sul far
del giorno e si misero a insegnare. Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli
della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli
d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. Ma gli
incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a
riferire: «Abbiamo trovato il carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai
loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro
nessuno». Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si
domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo, quando arrivò un
tale ad annunziare: «Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si trovano nel
tempio a insegnare al popolo».
Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma senza
violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo. Li condussero e li
presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote cominciò a interrogarli dicendo:
«Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed
ecco voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere
su di noi il sangue di quell'uomo». Rispose allora Pietro insieme agli apostoli:
«Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha
risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. Dio lo ha
innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la
grazia della conversione e il perdono dei peccati. E di questi fatti siamo
testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a
lui».
RESPONSORIO At
4,33.31
R. Con grande forza gli apostoli rendevano
testimonianza della risurrezione del Signore Gesù, * e presso il popolo godevano
di grande simpatia, alleluia.
V. Pieni di Spirito Santo annunziavano la
parola di Dio con franchezza,
R. e presso il popolo godevano di grande
simpatia, alleluia.
SECONDA LETTURA
Dal Trattato «Sulla prescrizione degli eretici» di Tertulliano, sacerdote
(Cap. 20,1-9; 21,3; 22,8-10; CCL
1,201-204)
La predicazione apostolica
Cristo Gesù, Signore nostro, per tutto il tempo che visse sulla terra
manifestò chi egli era, chi era stato, qual era la volontà del Padre, che cosa
l'uomo dovesse fare. Questa rivelazione la fece apertamente al popolo e
separatamente ai discepoli, fra i quali scelse i Dodici, come partecipi del suo
magistero universale.
Perciò, escluso uno di loro, sul punto di ritornare al Padre, dopo la
risurrezione, ordinò agli altri Undici di andare e di ammaestrare le nazioni,
battezzandole nel Padre e Figlio e Spirito Santo.
Gli apostoli, il cui nome significa «mandati», sorteggiarono come dodicesimo
del loro gruppo Mattia al posto di Giuda e ciò in ossequio all'autorità
profetica del salmo di Davide. Avendo ricevuto, secondo la promessa, lo Spirito
Santo che doveva renderli capaci di fare i miracoli e di predicare,
testimoniarono la fede in Gesù Cristo prima in Giudea e poi in tutto il mondo
istituendo ovunque chiese particolari. Ovunque fecero risuonare il medesimo
insegnamento e annunziarono la medesima fede.
Così fondarono chiese in ogni città. Da queste ricevettero la linfa della
fede e i segni della dottrina tutte le altre chiese e tutte le altre popolazioni
che tendono a divenire chiese. Tutte queste chiese venivano considerate
apostoliche come figlie delle chiese degli apostoli.
È necessario che ogni cosa risalga alle sue origini. Perciò tra tante e
tanto grandi chiese, unica è la prima fondata dagli apostoli e dalla quale
derivano tutte le altre. Così tutte sono prime e tutte apostoliche, perché tutte
sono una. La comunione di pace, la fraternità che le caratterizza, la
vicendevole disponibilità dimostrano la loro unità. Titolo di queste prerogative
è la medesima tradizione e il medesimo sacro legame.
Che cosa poi gli apostoli abbiano predicato, cioè che cosa Cristo abbia loro
rivelato, non può essere altrimenti provato che per mezzo delle chiese stesse
che gli apostoli hanno fondato, e alle quali hanno predicato sia a viva voce,
sia in seguito per mezzo di lettere.
Un giorno il Signore aveva detto apertamente: «Molte cose ho ancora da
dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso»; aveva tuttavia
soggiunto: «Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità
tutta intera» (Gv 16,12-13). Dimostrò con questo che essi non ignoravano nulla.
Essi avevano la promessa di ricevere «tutta la verità» per mezzo dello Spirito
di verità. La promessa fu mantenuta come provano gli Atti degli Apostoli quando
narrano la discesa dello Spirito Santo.
RESPONSORIO Cfr.
Gv 12,21-22; Rm 9,26
R. Alcuni Greci si avvicinarono a Filippo
e gli chiesero: Signore, vogliamo vedere Gesù. Filippo andò a dirlo ad Andrea; *
Andrea e Filippo li presentarono a Gesù, alleluia.
V. Era stato detto loro: «Voi non siete
mio popolo», ma poi divennero figli del Dio vivente.
R. Andrea e Filippo li presentarono a
Gesù, alleluia.
Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
ORAZIONE
O Dio, nostro Padre, che rallegri la Chiesa con la festa degli apostoli
Filippo e Giacomo, per le loro preghiere concedi al tuo popolo di comunicare al
mistero della morte e risurrezione del tuo unico Figlio, per contemplare in
eterno la gloria del tuo volto. Per il nostro Signore.