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29 Luglio - Santa Marta
Ufficio delle letture
V. Signore, apri le
mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
|
Uniamoci, o fratelli,
con cuore puro e ardente
alla lode festosa
della Chiesa di Cristo.
in questo giorno santo
la carità divina
congiunge san N.
al regno dei beati.
La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell'Amore di Dio.
Egli è modello e guida
a coloro che servono
le membra dei sofferenti
del corpo del Signore.
Dolce amico dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via dell'Amore.
A te sia lode, o Cristo,
immagine del Padre,
che sveli nei tuoi santi
la forza dello Spirito. Amen.
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1 ant.
|
Il Signore fa giustizia per i poveri.
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SALMO 9 B
Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc
6,10)
I (22-32)
Perché, Signore, stai lontano, *
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio *
e cade nelle insidie tramate.
L'empio si vanta delle sue brame, *
l'avaro maledice, disprezza Dio.
L'empio insolente disprezza il Signore: †
«Dio non se ne cura: Dio non esiste»; *
questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre. †
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: *
disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, *
vivrò sempre senza sventure».
Di spergiuri, di frodi e d'inganni
ha piena la bocca, *
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi, *
dai nascondigli uccide l'innocente.
I suoi occhi spiano l'infelice, *
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero, *
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull'oppresso, *
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: «Dio dimentica, *
nasconde il volto, non vede più nulla».
1 ant.
|
Il Signore fa giustizia per i poveri.
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2 ant.
|
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
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II (33-39)
Sorgi, Signore, alza la tua mano, *
non dimenticare i miseri.
Perché l'empio disprezza Dio *
e pensa: «Non ne chiederà conto»?
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, *
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero, *
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; *
Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre: *
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, *
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
per far giustizia all'orfano e all'oppresso; *
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
2 ant.
|
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
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3 ant.
|
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
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SALMO 11
Preghiera nella persecuzione
Dio Padre si è degnato di mandare il suo Figlio per noi,
poveri (sant'Agostino)
Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; *
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
Si dicono menzogne l'uno all'altro, *
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
Recida il Signore le labbra bugiarde, *
la lingua che dice parole arroganti,
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, †
ci difendiamo con le nostre labbra: *
chi sarà nostro padrone?».
«Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, †
io sorgerò, dice il Signore, *
metterò in salvo chi è disprezzato».
I detti del Signore sono puri, †
argento raffinato nel crogiuolo, *
purificato nel fuoco sette volte.
Tu, o Signore, ci custodirai, *
ci guarderai da questa gente per sempre.
Mentre gli empi si aggirano intorno, *
emergono i peggiori tra gli uomini.
3 ant.
|
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
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VERSETTO
V. Il Signore conduce il giusto per un
buon sentiero,
R. gli rivela il regno di Dio.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 3,1-17
La nostra vita è nascosta con
Cristo in Dio
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si
trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle
della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con
Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi
sarete manifestati con lui nella gloria.
Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra:
fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile
che è idolatria, cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che
disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era
immersa in questi vizi. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira,
passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. Non mentitevi
gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue
azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad
immagine del suo Creatore. Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o
incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.
Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di
misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a
vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei
riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al
di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la
pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un
solo corpo. E siate riconoscenti!
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e
ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi,
inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si
compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
oppure
Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo 12,1-21
La vita cristiana, culto spirituale
a Dio
Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi
come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto
spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi
rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è
buono, a lui gradito e perfetto.
Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non
valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da
avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio
gli ha dato. Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra
non hanno tutte la medesima funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo
un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli
altri. Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi.
Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha
un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi
l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede,
lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al
bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi
a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito,
servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione,
perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi
nell'ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel
pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a
cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo
alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a
tutti gli uomini (Mt 5,39-42). Se possibile, per quanto questo dipende da voi,
vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma
lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che
ricambierò, dice il Signore (Dt 32,35). Al contrario, se il tuo nemico ha fame,
dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti,
ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo (Pro 25,21.22). Non lasciarti
vincere dal male, ma vinci con il bene il male.
RESPONSORIO Gal
3,27-28; Ef 4,24
R. Battezzati in Cristo, vi siete
rivestiti di Cristo. Non c'è più né Giudeo, né Greco: * tutti voi siete uno in
Cristo Gesù.
V. Rivestitevi dell'uomo nuovo, creato
secondo Dio nella giustizia e nella santità vera:
R. tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
oppure
Rm 12,2; Ef 4,23-24
R. Trasformatevi, rinnovando la vostra
mente, * per discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e
perfetto.
V. Rinnovatevi nello spirito della vostra
mente, rivestite l'uomo nuovo,
R. per discernere la volontà di Dio, ciò
che è buono, a lui gradito e perfetto.
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
(Disc. 103,1-2.6; PL 38,613.615)
Felici coloro che hanno meritato di ricevere il Signore nella propria casa
Le parole di nostro Signore Gesù Cristo ci vogliono ricordare che esiste un
unico traguardo al quale tendiamo, quando ci affatichiamo nelle svariate
occupazioni di questo mondo. Vi tendiamo mentre siamo pellegrini e non ancora
stabili; in cammino e non ancora nella patria; nel desiderio e non ancora
nell'appagamento. Ma dobbiamo tendervi senza svogliatezza e senza intermissione,
per potere giungere finalmente un giorno alla meta. Marta e Maria erano due
sorelle, non solo sul piano della natura, ma anche in quello della religione;
tutte e due onoravano Dio, tutte e due servivano il Signore presente nella carne
in perfetta armonia di sentimenti. Marta lo accolse come si sogliono accogliere
i pellegrini, e tuttavia accolse il Signore come serva, il Salvatore come
inferma, il Creatore come creatura; lo accolse per nutrirlo nel suo corpo,
mentre lei doveva nutrirsi con lo Spirito. Il Signore infatti volle prendere la
forma dello schiavo ed essere nutrito in questa forma dai servi, per degnazione
non per condizione. Infatti anche questa fu una degnazione, cioè offrirsi per
essere nutrito: aveva un corpo in cui sentiva fame e sete.
Così dunque il Signore fu accolto come ospite, egli che «venne fra la sua
gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato
potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,11-12). Ha adottato dei servi e li ha
resi fratelli, ha riscattato dei prigionieri e li ha costituiti coeredi.
Tuttavia nessuno di voi osi esclamare: «Felici coloro che hanno meritato di
ricevere Cristo in casa propria!». Non rammaricarti, non recriminare perché sei
nato in un tempo in cui non puoi vedere il Signore nella carne. Egli non ti ha
privato di questo onore, perché ha assicurato: «Ogni volta che avete fatto
queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me»
(Mt 25,40).
Del resto tu, Marta, sia detto con tua buona pace, tu, già benedetta per il
tuo encomiabile servizio, come ricompensa domandi il riposo. Ora sei immersa in
molteplici faccende, vuoi ristorare dei corpi mortali, sia pure di persone
sante. Ma dimmi: Quando sarai giunta a quella patria, troverai il pellegrino da
accogliere come ospite? Troverai l'affamato cui spezzare il pane? L'assetato al
quale porgere da bere? L'ammalato da visitare? Il litigioso da ricondurre alla
pace? Il morto da seppellire?
Lassù non vi sarà posto per tutto questo. E allora che cosa vi sarà? Ciò che
ha scelto Maria: là saremo nutriti, non nutriremo. Perciò sarà completo e
perfetto ciò che qui Maria ha scelto: da quella ricca mensa raccoglieva le
briciole della parola del Signore. E volete proprio sapere quello che vi sarà
lassù? Il Signore stesso afferma dei suoi servi: «In verità vi dico, li farà
mettere a tavola e passerà a servirli» (Lc 12,37).
RESPONSORIO Gv
12,1-3
R. A Betania, dove Gesù aveva risuscitato
Lazzaro, gli fecero una cena, * e Marta serviva a mensa il Signore.
V. Maria cosparse i piedi di Gesù con una
libbra di olio profumato, assai prezioso
R. e Marta serviva a mensa il Signore.
ORAZIONE
O Dio onnipotente ed eterno il cui Figlio fu accolto come ospite a Betania
nella casa di santa Marta, concedi anche a noi di essere pronti a servire Gesù
nei fratelli, perché al termine della vita siamo da te accolti nella tua casa.
Per il nostro Signore.