Torna al Proprio del
tempo
Torna all'indice
generale
29 Agosto - Martirio di
San Giovanni Battista
Ufficio delle letture
V. Signore,
apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
|
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
|
1 ant.
|
Sorgi in mio aiuto, Signore.
|
SALMO 34,1-2.3c.9-19.22-23.27-28
Il Signore salva nella persecuzione
Si riunirono … e tennero consiglio per arrestare con un
inganno Gesù e farlo morire (Mt 26,3.4)
I (1-2.3c.9-12)
Signore, giudica chi mi accusa, *
combatti chi mi combatte.
Afferra i tuoi scudi *
e sorgi in mio aiuto.
Di' all'anima mia: *
«Sono io la tua salvezza».
Io invece esulterò nel Signore *
per la gioia della sua salvezza.
Tutte le mie ossa dicano:
«Chi è come te, Signore, †
che liberi il debole dal più forte, *
il misero e il povero dal predatore?».
Sorgevano testimoni violenti, *
mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene: *
una desolazione per la mia vita.
1 ant.
|
Sorgi in mio aiuto, Signore.
|
2 ant.
|
Giudica la mia causa, Signore,
difendimi con la tua forza.
|
II (13-16)
Io, quand'erano malati, vestivo di sacco, †
mi affliggevo col digiuno, *
riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
Mi angustiavo come per l'amico, per il fratello, *
come in lutto per la madre
mi prostravo nel dolore.
Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
si radunano contro di me
per colpirmi all'improvviso.
Mi dilaniano senza posa, †
mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
contro di me digrignano i denti.
2 ant.
|
Giudica la mia causa, Signore,
difendimi con la tua forza.
|
3 ant.
|
Celebrerò la tua giustizia, Signore,
canterò la tua lode per sempre.
|
III (17-19.22-23.27-28)
Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
Libera la mia vita dalla loro violenza, *
dalle zanne dei leoni l'unico mio bene.
Ti loderò nella grande assemblea, *
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
non strizzi l'occhio chi mi odia senza motivo.
Signore, tu hai visto, non tacere; *
Dio, da me non stare lontano.
Dèstati, svègliati per il mio giudizio, *
per la mia causa, Signore mio Dio.
Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
dica sempre: «Grande è il Signore *
che vuole la pace del suo servo».
La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
canterà la tua lode per sempre.
3 ant.
|
Celebrerò la tua giustizia, Signore,
canterò la tua lode per sempre.
|
VERSETTO
V. Avviami nella tua verità e istruiscimi:
R. mio Dio, sei tu la mia salvezza.
PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Geremia 19, 1-5. 10 - 20, 6
Un gesto simbolico: la brocca
frantumata
Così disse il Signore a Geremia: «Va' a comprarti una brocca di terracotta;
prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te ed esci nella valle
di Ben-Innon, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole
che io ti dirò. Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e
abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
Ecco io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di
chiunque la udrà, poiché mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo
luogo per sacrificarvi ad altri dei, che né essi né i loro padri né i re di
Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; hanno
edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a
Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in
mente.
Tu poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno venuti
con te e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo
popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può
più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perché non ci sarà più
spazio per seppellire. Così farò dice il Signore riguardo a questo luogo e ai
suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. Le case di Gerusalemme e le
case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case,
sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e
facevano libazioni ad altri dèi».
Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a
profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il
popolo: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco io manderò su
questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato,
perché essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».
Pascur figlio di Immer, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, udì
Geremia predire tutte queste cose. Pascur fece fustigare il profeta Geremia e
quindi lo mise in ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore
di Beniamino, nel tempio del Signore. Quando poi il giorno dopo Pascur fece
liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: «Il Signore non ti chiama più
Pascur, ma Terrore all'intorno».
Perché così dice il Signore: «Ecco io darò in preda al terrore te e tutti i
tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici e i tuoi occhi lo
vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale li
deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. Consegnerò tutte le ricchezze di
questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e tutti i
tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li
prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. Tu, Pascur, e tutti gli abitanti
della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai
sepolto, tu e
RESPONSORIO Cfr.
Mt 23, 37; Ger 19, 15
R. Gerusalemme tu uccidi i profeti e
lapidi quelli che ti sono inviati. * Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi
figli come i pulcini sotto le ali, e non hai voluto!
V. Popolo mio, ti sei ostinato,
rifiutandoti di ascoltare le mie parole.
R. Quante volte ho voluto raccogliere i
tuoi figli come i pulcini sotto le ali, e non hai voluto!
SECONDA LETTURA
Dalle «Omelie» di san Beda, il Venerabile, sacerdote
(Om. 23; CCL 122, 354. 356. 357)
Precursore della nascita e della morte di Cristo
Il beato precursore della nascita del Signore, della sua predicazione e
della sua morte, dimostrò una forza degna degli sguardi celesti nel suo
combattimento. Anche se agli occhi degli uomini ebbe a subire tormenti, la sua
speranza è piena di immortalità, come dice la Scrittura (cfr. Sap 3, 4). E` ben
giusto che noi ricordiamo con solenne celebrazione il suo giorno natalizio. Egli
lo rese memorabile con la sua passione e lo imporporò del suo sangue. E' cosa
santa venerarne la memoria e celebrarla in gioia di spirito. Egli confermò con
il martirio la testimonianza che aveva dato per il Signore.
San Giovanni subì il carcere e le catene a testimonianza per il nostro
Redentore, perché doveva prepararne la strada. Per lui diede la sua vita, anche
se non gli fu ingiunto di rinnegare Gesù Cristo, ma solo di tacere la verità.
Tuttavia morì per Cristo.
Cristo ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14, 6), perciò proprio per Cristo
versò il sangue, perché lo versò per la verità. E siccome col nascere, col
predicare, col battezzare doveva dare testimonianza a colui che sarebbe nato,
avrebbe predicato e battezzato, così soffrendo segnalò anche che il Cristo
avrebbe sofferto.
Un uomo di tale e tanta grandezza pose termine alla vita presente con lo
spargimento del sangue dopo la lunga sofferenza della catene. Egli annunziava la
libertà della pace superna e fu gettato in prigione dagli empi. Fu rinchiuso
nell'oscurità del carcere colui che venne a rendere testimonianza alla luce e
che dalla stessa luce, che è Cristo, meritò di essere chiamato lampada che arde
e illumina. Fu battezzato nel proprio sangue colui al quale era stato concesso
di battezzare il Redentore del mondo, di udire la voce del Padre su di lui e di
vedere la grazia dello Spirito Santo scendere sopra di lui.
Ma a persone come lui non doveva riuscire gravoso, anzi facile e bello
sopportare per la verità tormenti transitori ripagabili con le gioie eterne. Per
uno come lui la morte non riusciva un evento ineluttabile o una dura necessità.
Era piuttosto un premio, una palma di vita eterna per la confessione del nome di
Cristo.
Perciò ben dice l'Apostolo: «A voi è stata concessa la grazia non solo di
credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui» (Fil 1, 29). Chiama grazia di
Cristo che gli eletti soffrano per lui: «Le sofferenze del momento presente non
sono paragonabili alla gloria futura che dovrà esser rivelata in noi» (Rm 8,
18).
RESPONSORIO Cfr.
Mc 6, 17. 27
R. Erode aveva messo in prigione Giovanni,
a causa di Erodìade, moglie di suo fratello. * Giovanni era un profeta e più che
un profeta.
V. Il re mandò una guardia e lo decapitò
in prigione.
R. Giovanni era un profeta e più che un
profeta.
ORAZIONE
O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore nella nascita e
nella morte san Giovanni Battista, concedi anche a noi di impegnarci
generosamente nella testimonianza del tuo vangelo, come egli immolò per la
giustizia e per la verità. Per il nostro Signore.