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26 Dicembre - Santo Stefano
- Primo Martire
Ufficio delle letture
V. Signore,
apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
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Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
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1 ant.
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Stefano, pieno di Spirito Santo,
vide nel cielo la gloria di Dio,
e Gesù alla destra del Padre.
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SALMO 2
Perché le genti congiurano *
perché invano cospirano i popoli?
Insorgono i re della terra †
e i principi congiurano insieme *
contro il Signore e contro il suo Messia:
«Spezziamo le loro catene, *
gettiamo via i loro legami».
Se ne ride chi abita i cieli, *
li schernisce dall'alto il Signore.
Egli parla loro con ira, *
li spaventa nel suo sdegno:
«Io l'ho costituito mio sovrano *
sul Sion mio santo monte».
Annunzierò il decreto del Signore. †
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, *
io oggi ti ho generato.
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti *
e in dominio i confini della terra.
Le spezzerai con scettro di ferro, *
come vasi di argilla le frantumerai».
E ora, sovrani, siate saggi *
istruitevi, giudici della terra;
servite Dio con timore *
e con tremore esultate;
che non si sdegni *
e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira. *
Beato chi in lui si rifugia.
1 ant.
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Stefano, pieno di Spirito Santo,
vide nel cielo la gloria di Dio,
e Gesù alla destra del Padre.
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2 ant.
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Caduto in ginocchio, Stefano gridò a gran voce:
Signore Gesù, non imputare loro questo peccato.
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SALMO 10
Nel Signore mi sono rifugiato, come potete dirmi: *
«Fuggi come un passero verso il monte»?
Ecco, gli empi tendono l'arco, †
aggiustano la freccia sulla corda *
per colpire nel buio i retti di cuore.
Quando sono scosse le fondamenta, *
il giusto che cosa può fare?
Ma il Signore nel tempio santo, *
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo, *
le sue pupille scrutano ogni uomo.
Il Signore scruta giusti ed empi, *
egli odia chi ama la violenza.
Farà piovere sugli empi
brace, fuoco e zolfo, *
vento bruciante toccherà loro in sorte;
Giusto è il Signore, ama le cose giuste; *
gli uomini retti vedranno il suo volto.
2 ant.
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Caduto in ginocchio, Stefano gridò a gran voce:
Signore Gesù, non imputare loro questo peccato.
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3 ant.
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Non potevano resistere
alla sapienza di Stefano,
e allo Spirito che parlava in lui.
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SALMO 16
Accogli, Signore, la causa del giusto, *
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera: *
sulle mie labbra non c'è inganno.
Venga da te la mia sentenza, *
i tuoi occhi vedano la giustizia.
Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte, *
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole, *
secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra, *
ho evitato i sentieri del violento.
Sulle tue vie tieni saldi i miei passi *
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t'invoco, mio Dio: *
dammi risposta;
porgi l'orecchio, *
ascolta la mia voce,
mostrami i prodigi del tuo amore: *
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
Custodiscimi come pupilla degli occhi, *
proteggimi all'ombra delle tue ali,
di fronte agli empi che mi opprimono, *
ai nemici che mi accerchiano.
Essi hanno chiuso il loro cuore, *
le loro bocche parlano con arroganza.
Eccoli, avanzano, mi circondano, *
puntano gli occhi per abbattermi;
simili a un leone che brama la preda, *
a un leoncello che si apposta in agguato.
Sorgi, Signore, affrontalo, abbattilo; *
con la tua spada scampami dagli empi,
con la tua mano, Signore, dal regno dei morti *
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre †
se ne sazino anche i figli *
ne avanzi per i loro bambini.
Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto, *
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
3 ant.
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Non potevano resistere
alla sapienza di Stefano,
e allo Spirito che parlava in lui.
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VERSETTO
V. Mi afferra l'angoscia e l'oppressione,
R. ma la tua parola mi sostiene.
PRIMA LETTURA
Dagli Atti degli Apostoli 6,8-7,2a.44-59
Il martirio di Stefano
Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il
popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente
anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare
con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli
parlava. Perciò sobillarono alcuni che dissero: «Lo abbiamo udito pronunziare
espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo,
gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo
trascinarono davanti al sinedrio. Presentarono quindi dei falsi testimoni, che
dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e
contro la legge. Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà
questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro
il suo volto come quello di un angelo.
Gli disse allora il sommo sacerdote: «Queste cose stanno proprio così?». Ed egli
rispose «Fratelli e padri, ascoltate: I nostri padri avevano nel deserto la
tenda della testimonianza, come aveva ordinato colui che disse a Mosè di
costruirla secondo il modello che aveva visto (Es 25,40). E dopo averla
ricevuta, i nostri padri con Giosuè se la portarono con sé nella conquista dei
popoli (Gs 3,14-17) che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide.
Questi trovò grazia innanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per il
Dio di Giacobbe (1Re 8,17); Salomone poi gli edificò una casa (2Sam 7,13). Ma
l'Altissimo non abita in costruzioni fatte da mano d'uomo, come dice il Profeta:
Il ciclo è il mio trono
e la terra sgabello per i miei piedi.
Quale casa potrete edificarmi, dice il Signore,
o quale sarà il luogo del mio riposo?
Non forse la mia mano ha creato tutte queste cose? (Is 66,1-2),
O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete
resistenza allo Spirito Santo (Es 32,9); come i vostri padri, così anche voi.
Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli
che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti
traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e
non l'avete osservata».
All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di
lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la
gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, io contemplo i
cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». Proruppero
allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti
insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a
lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane,
chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore
Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore,
non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.
RESPONSORIO
R. Stefano, servo di Dio, lapidato dai
Giudei, vide i cieli aperti, e vi entrò: * beato l'uomo a cui il cielo si
schiude.
V. Lo travolgeva una tempesta di sassi, ma
dal cielo splendeva per lui la gloria di Dio:
R. beato l'uomo a cui il cielo si schiude.
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo
(Disc. 3,1-3.5-6; CCL 91 A,905-909)
Le armi della carità
Ieri abbiamo celebrato la nascita nel tempo del nostro Re eterno, oggi
celebriamo la passione trionfale del soldato.
Ieri infatti il nostro Re, rivestito della nostra carne e uscendo dal seno
della Vergine, si è degnato di visitare il mondo; oggi il soldato uscendo dalla
tenda del corpo, è entrato trionfante nel cielo.
Il nostro Re, l'Altissimo, venne per noi umile, ma non poté venire a mani
vuote; infatti portò un grande dono ai suoi soldati, con cui non solo li
arricchì abbondantemente, ma nello stesso tempo li ha rinvigoriti perché
combattessero con forza invitta. Portò il dono della carità, che conduce gli
uomini alla comunione con Dio.
Quel che ha portato, lo ha distribuito, senza subire menomazioni; arricchì
invece mirabilmente la miseria dei suoi fedeli, ed egli rimase pieno di tesori
inesauribili.
La carità dunque che fece scendere Cristo dal cielo sulla terra, innalzò
Stefano dalla terra al cielo. La carità che fu prima nel Re, rifulse poi nel
soldato.
Stefano quindi per meritare la corona che il suo nome significa, aveva per
armi la carità e con essa vinceva dovunque. Per mezzo della carità non cedette
ai Giudei che infierivano contro di lui; per la carità verso il prossimo pregò
per quanti lo lapidavano. Con la carità confutava gli erranti perché si
ravvedessero; con la carità pregava per i lapidatori perché non fossero puniti.
Sostenuto dalla forza della carità vinse Saulo che infieriva crudelmente, e
meritò di avere compagno in cielo colui che ebbe in terra persecutore.
La stessa carità santa e instancabile desiderava di conquistare con la
preghiera coloro che non poté convertire con le parole.
Ed ecco che ora Paolo è felice con Stefano, con Stefano gode della gloria di
Cristo, con Stefano esulta, con Stefano regna. Dove Stefano, ucciso dalle pietre
di Paolo, lo ha preceduto, là Paolo lo ha seguito per le preghiere di Stefano.
Quanto è verace quella vita, fratelli, dove Paolo non resta confuso per
l'uccisione di Stefano, ma Stefano si rallegra della compagnia di Paolo, perché
la carità esulta in tutt'e due. Sì, la carità di Stefano ha superato la crudeltà
dei Giudei, la carità di Paolo ha coperto la moltitudine dei peccati, per la
carità entrambi hanno meritato di possedere insieme il regno dei cieli.
La carità dunque è la sorgente e l'origine di tutti i beni, ottima difesa,
via che conduce al cielo. Colui che cammina nella carità non può errare, né aver
timore. Essa guida, essa protegge, essa fa arrivare al termine.
Perciò, fratelli, poiché Cristo ci ha dato la scala della carità, per mezzo
della quale ogni cristiano può giungere al cielo, conservate vigorosamente
integra la carità, dimostratevela a vicenda e crescete continuamente in essa.
RESPONSORIO
R. Ieri il Signore Gesù è nato in questo
mondo, perché oggi Stefano nascesse alla vita del cielo; è venuto sulla terra, *
perché Stefano entrasse con lui nella gloria.
V. Il nostro Re, vestito di carne umana, è
uscito dal grembo della Vergine, ed è venuto nel mondo,
R. perché Stefano entrasse con lui nella
gloria.
Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
ORAZIONE
Donaci, Signore, di esprimere nella vita il mistero che celebriamo nel giorno
natalizio di santo Stefano primo martire e insegnaci ad amare anche i nostri
nemici sull'esempio di lui che morendo pregò per i suoi persecutori. Per il
nostro Signore.