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17 Ottobre - Sant'Ignazio
d'Antiochia -
vescovo e martire
Ufficio delle Letture
V. Signore, apri le
mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
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Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
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1 ant.
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Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
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SALMO 102
Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a
visitarci dall'alto un sole che sorge (cfr. Lc 1,78)
I (1-7)
Benedici il Signore, anima mia, *
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, *
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni *
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il Signore agisce con giustizia *
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
ai figli d'Israele le sue opere.
1 ant.
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Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
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2 ant.
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Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.
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II (8-16)
Buono e pietoso è il Signore, *
lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare *
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra, *
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l'oriente dall'occidente, *
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Perché egli sa di che siamo plasmati, *
ricorda che noi siamo polvere.
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste *
e il suo posto non lo riconosce.
2 ant.
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Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.
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3 ant.
|
Benedite il Signore,
voi tutte, opere sue.
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III (17-22)
Ma la grazia del Signore è da sempre, *
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli, †
per quanti custodiscono la sua alleanza *
e ricordano di osservare i suoi precetti.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
e il suo regno abbraccia l'universo.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
potenti esecutori dei suoi comandi, *
pronti alla voce della sua parola.
Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, *
suoi ministri, che fate il suo volere.
Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
in ogni luogo del suo dominio. *
Benedici il Signore, anima mia.
3 ant.
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Benedite il Signore,
voi tutte, opere sue.
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VERSETTO
V. Mi afferra l'angoscia e l'oppressione,
R. ma la tua parola mi sostiene.
PRIMA LETTURA
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 4,7-5,8
Nei martiri si manifesta la potenza
di Dio
Fratelli, noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che
questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati
da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati;
perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e
dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si
manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti
alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella
nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho
creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che
colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci
porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia,
ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode
alla gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo
esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.
Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una
quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle
cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento,
quelle invisibili sono eterne.
Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione
sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita
da mani di uomo, nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi
di rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di esser trovati già
vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto
un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale
venga assorbito dalla vita. È Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la
caparra dello Spirito.
Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo
nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non
ancora in visione. Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal
corpo ed abitare presso il Signore.
RESPONSORIO Mt
5,11.12a.10
R. Beati voi, quando vi insulteranno e vi
perseguiteranno per causa mia. * Rallegratevi ed esultate: grande è la vostra
ricompensa nei cieli.
V. Beati i perseguitati per causa della
giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
R. Rallegratevi ed esultate: grande è la
vostra ricompensa nei cieli.
SECONDA LETTURA
Dalla «Lettera ai Romani» di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire
(Capp. 4,1-2; 6,1-8, 3; Funk,
1,217-223)
Sono frumento di Dio: sarò macinato dai denti delle fiere
Scrivo a tutte le chiese, e a tutti annunzio che morrò volentieri per Dio,
se voi non me lo impedirete. Vi scongiuro, non dimostratemi una benevolenza
inopportuna. Lasciate che io sia pasto delle belve, per mezzo delle quali mi sia
dato di raggiungere Dio. Sono frumento di Dio, e sarò macinato dai denti delle
fiere per divenire pane puro di Cristo. Supplicate Cristo per me, perché per
opera di queste belve io divenga ostia per il Signore.
A nulla mi gioveranno i godimenti del mondo né i regni di questa terra. È
meglio per me morire per Gesù Cristo che estendere il mio impero fino ai confini
della terra. Io cerco colui che è morto, per noi, voglio colui che per noi è
risorto. È vicino il momento della mia nascita.
Abbiate compassione di me, fratelli. Non impeditemi di vivere, non vogliate
che io muoia. Non abbandonate al mondo e alle seduzioni della materia chi vuol
essere di Dio. Lasciate che io raggiunga la pura luce; giunto là, sarò veramente
un uomo. Lasciate che io imiti la passione del mio Dio. Se qualcuno lo ha in sé,
comprenda quello che io voglio e mi compatisca, pensando all'angoscia che mi
opprime.
Il principe di questo mondo vuole portarmi via e soffocare la mia
aspirazione verso Dio. Nessuno di voi gli dia mano; state piuttosto dalla mia
parte, cioè da quella di Dio. Non siate di quelli che professano Gesù Cristo e
ancora amano il mondo. Non trovino posto in voi sentimenti meno buoni. Anche se
vi supplicassi, quando sarò tra voi, non datemi ascolto: credete piuttosto a
quanto vi scrivo ora nel pieno possesso della mia vita. Vi scrivo che desidero
morire.
Ogni mio desiderio terreno è crocifisso e non c'è più in me nessun'aspirazione
per le realtà materiali, ma un'acqua viva mormora dentro di me e mi dice: «Vieni
al Padre». Non mi diletto più di un cibo corruttibile, né dei piaceri di questa
vita. Voglio il pane di Dio, che è la carne di Gesù Cristo, della stirpe di
David; voglio per bevanda il suo sangue che è la carità incorruttibile.
Non voglio più vivere la vita di quaggiù. E il mio desiderio si realizzerà,
se voi lo vorrete. Vogliatelo, vi prego, per trovare anche voi benevolenza. Ve
lo domando con poche parole: credetemi. Gesù Cristo vi farà comprendere che dico
il vero: egli è la bocca verace per mezzo della quale il Padre ha parlato in
verità. Chiedete per me che io possa raggiungerlo. Non vi scrivo secondo la
carne, ma secondo il pensiero di Dio. Se subirò il martirio, ciò significherà
che mi avete voluto bene. Se sarò rimesso in libertà, sarà segno che mi avete
odiato.
RESPONSORIO
R. Nulla è nascosto al vostro spirito, se
possedete la carità di Cristo.
* La fede è il principio, la carità è il compimento
V. Con l'umiltà e la mitezza del Vangelo
rigeneratevi nella fede, carne
del Signore, e nella carità, sangue di Gesù Cristo.
R. La fede è il principio, la carità è il
compimento
ORAZIONE
O Dio onnipotente ed eterno, che nel sacrificio dei martiri edifichi la tua
Chiesa, mistico corpo del Cristo, fa' che la gloriosa passione che meritò a
sant'Ignazio una corona immortale ci renda sempre forti nella fede. Per il
nostro Signore.