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17 Gennaio Sant'Antonio
Abate -
Ufficio delle Letture
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
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Uniamoci, o fratelli,
con cuore puro e ardente
alla lode festosa
della Chiesa di Cristo.
in questo giorno santo
la carità divina
congiunge san N.
al regno dei beati.
La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell'Amore di Dio.
Egli è modello e guida
a coloro che servono
le membra dei sofferenti
del corpo del Signore.
Dolce amico dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via dell'Amore.
A te sia lode, o Cristo,
immagine del Padre,
che sveli nei tuoi santi
la forza dello Spirito. Amen.
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1 ant.
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Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
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SALMO 38
Preghiera nella malattia
La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre
la speranza di essere lei pura liberata dalla schiavitù della corruzione per
entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la
redenzione del nostro corpo (Cfr. Rm 8,20-23)
I (2-7)
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
mentre l'empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni*
e la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
1 ant.
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Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
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2 ant.
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Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
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II (8-14)
Ora, che attendo, Signore? *
In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, †
corrodi come tarlo i suoi tesori. *
Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
poiché io sono un forestiero, *
uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
prima che me ne vada e più non sia.
2 ant.
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Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
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3 ant.
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Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
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SALMO 51
Contro un calunniatore
Chi si vanta si vanti nel Signore (1Cor 1,31)
Perché ti vanti del male *
o prepotente nella tua iniquità?
Ordisci insidie ogni giorno; †
la tua lingua è come lama affilata, *
artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
la menzogna al parlare sincero. *
Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
e di lui rideranno:
«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
ma confidava nella sua grande ricchezza *
e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante †
nella casa di Dio. *
Mi abbandono alla fedeltà di Dio
ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
davanti ai tuoi fedeli.
3 ant.
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Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
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VERSETTO
V. Il Signore conduce il giusto per un
buon sentiero,
R. gli rivela il regno di Dio.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera ai Colossesi di san Paolo, apostolo 3,1-17
La nostra vita è nascosta con
Cristo in Dio
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si
trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle
della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con
Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi
sarete manifestati con lui nella gloria.
Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra:
fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile
che è idolatria, cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che
disobbediscono. Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era
immersa in questi vizi. Ora invece deponete anche voi tutte queste cose: ira,
passione, malizia, maldicenze e parole oscene dalla vostra bocca. Non mentitevi
gli uni gli altri. Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue
azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad
immagine del suo Creatore. Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o
incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.
Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di
misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a
vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei
riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi. Al
di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la
pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un
solo corpo. E siate riconoscenti!
La parola di Cristo dimori tra voi abbondantemente; ammaestratevi e
ammonitevi con ogni sapienza, cantando a Dio di cuore e con gratitudine salmi,
inni e cantici spirituali. E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si
compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.
RESPONSORIO Gal
3,27-28; Ef 4,24
R. Battezzati in Cristo, vi siete
rivestiti di Cristo. Non c'è più né Giudeo, né Greco: * tutti voi siete uno in
Cristo Gesù.
V. Rivestitevi dell'uomo nuovo, creato
secondo Dio nella giustizia e nella santità vera:
R. tutti voi siete uno in Cristo Gesù.
SECONDA LETTURA
Dalla «Vita di sant'Antonio» scritta da sant'Atanasio, vescovo
(Capp. 2-4; PG 26,842-846)
La vocazione di sant'Antonio
Dopo la morte dei genitori, lasciato solo con la sorella ancor molto
piccola, Antonio, all'età di diciotto o vent'anni, si prese cura della casa e
della sorella. Non erano ancora trascorsi sei mesi dalla morte dei genitori,
quando un giorno, mentre si recava, com'era sua abitudine, alla celebrazione
eucaristica, andava riflettendo sulla ragione che aveva indotto gli apostoli a
seguire il Salvatore, dopo aver abbandonato ogni cosa. Richiamava alla mente
quegli uomini, di cui si parla negli Atti degli Apostoli, che, venduti i loro
beni, ne portarono il ricavato ai piedi degli apostoli, perché venissero
distribuiti ai poveri. Pensava inoltre quali e quanti erano i beni che essi
speravano di conseguire in cielo.
Meditando su queste cose entrò in chiesa, proprio mentre si leggeva il
vangelo e sentì che il Signore aveva detto a quel ricco: «Se vuoi essere
perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi e
avrai un tesoro nei cieli» (Mt 19,21).
Allora Antonio, come se il racconto della vita dei santi gli fosse stato
presentato dalla Provvidenza e quelle parole fossero state lette proprio per
lui, uscì subito dalla chiesa, diede in dono agli abitanti del paese le
proprietà che aveva ereditato dalla sua famiglia - possedeva infatti trecento
campi molto fertili e ameni - perché non fossero motivo di affanno per sé e per
la sorella. Vendette anche tutti i beni mobili e distribuì ai poveri la forte
somma di denaro Partecipando un'altra volta all'assemblea liturgica, sentì le
parole che il Signore dice nel vangelo: «Non vi angustiate per il domani» (Mt
6,34). Non potendo resistere più a lungo, uscì di nuovo e donò anche ciò che gli
era ancora rimasto. Affidò la sorella alle vergini consacrate a Dio e poi egli
stesso si dedicò nei pressi della sua casa alla vita ascetica, e cominciò a
condurre con fortezza una vita aspra, senza nulla concedere a se stesso.
Egli lavorava con le proprie mani: infatti aveva sentito proclamare: «Chi
non vuol lavorare, neppure mangi» (2Ts 3,10). Con una parte del denaro
guadagnato comperava il pane per sé, mentre il resto lo donava ai poveri.
Trascorreva molto tempo in preghiera, poiché aveva imparato che bisognava
ritirarsi e pregare continuamente (cfr. 1Ts 5,17). Era così attento alla
lettura, che non gli sfuggiva nulla di quanto era scritto, ma conservava
nell'animo ogni cosa al punto che la memoria finì per sostituire i libri. Tutti
gli abitanti del paese e gli uomini giusti, della cui bontà si valeva, scorgendo
un tale uomo lo chiamavano amico di Dio e alcuni lo amavano come un figlio,
altri come un fratello.
RESPONSORIO Cfr.
Mt 19,21; Lc 14,33
R. Se vuoi essere perfetto, va', vendi
quello che possiedi e dallo ai poveri; * vieni e seguimi, e avrai un tesoro nel
cielo.
V. Dice il Signore: Chi non rinunzia a
tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo,
R. vieni e seguimi, e avrai un te
ORAZIONE
O Dio, che hai ispirato a sant'Antonio abate di ritirarsi nel deserto, per
servirti in un modello sublime di vita cristiana, concedi anche a noi per sua
intercessione di superare i nostri egoismi per amare te sopra ogni cosa. Per il
nostro Signore.