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generale
14 Febbraio - SS Cirillo,
Monaco e Metodio, Vescovo - Patroni d'Europa
Ufficio delle Letture
V. Signore,
apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
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Frumento di Cristo noi siamo
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
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1 ant.
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Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
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SALMO 38
Preghiera nella malattia
La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre
la speranza di essere lei pura liberata dalla schiavitù della corruzione per
entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la
redenzione del nostro corpo (Cfr. Rm 8,20-23)
I (2-7)
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
mentre l'empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
«Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni*
e la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.
1 ant.
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Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo.
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2 ant.
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Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
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II (8-14)
Ora, che attendo, Signore? *
In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, †
corrodi come tarlo i suoi tesori. *
Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
porgi l'orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
poiché io sono un forestiero, *
uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
prima che me ne vada e più non sia.
2 ant.
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Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto.
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3 ant.
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Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
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SALMO 51
Contro un calunniatore
Chi si vanta si vanti nel Signore (1Cor 1,31)
Perché ti vanti del male *
o prepotente nella tua iniquità?
Ordisci insidie ogni giorno; †
la tua lingua è come lama affilata, *
artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
la menzogna al parlare sincero. *
Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
e di lui rideranno:
«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
ma confidava nella sua grande ricchezza *
e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante †
nella casa di Dio. *
Mi abbandono alla fedeltà di Dio
ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
davanti ai tuoi fedeli.
3 ant.
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Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio.
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VERSETTO
V. Ascolterai dalla mia bocca la parola,
R. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera a Tito di san Paolo, apostolo 1,7-11; 2,1-8
La dottrina dell'Apostolo sulle
doti e i compiti del vescovo
Carissimo, il vescovo, come amministratore di Dio, dev'essere
irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento,
non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato,
giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo
l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana
dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione,
molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. A questi
tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie,
insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare.
Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: vecchi siano sobri,
dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza. Ugualmente
le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano
maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per
formare le giovani all'amore del marito e dei figli, ad essere prudenti, caste,
dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di
Dio non debba diventare oggetto di biasimo.
Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come
esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio
sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo
nulla di male da dire sul conto nostro.
RESPONSORIO Cfr.
At 20,28; 1Cor 4,2
R. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale
lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi, * per guidare la Chiesa di Dio,
acquistata nel sangue del suo Figlio.
V. A chi amministra, si chiede di essere
fedele,
R. per guidare la Chiesa di Dio,
acquistata nel sangue del suo Figlio.
SECONDA LETTURA
Dalla «Vita» in lingua slava di Costantino
(Cap. 18; Denkschriften der kaiserl.
Akademie der Wissenschaften, 19, Vienna 1870, p. 246)
Fa' crescere la tua chiesa e raccogli tutti nell'unità
Costantino Cirillo, stanco dalle molte fatiche, cadde malato e sopportò il
proprio male per molti giorni. Fu allora ricreato da una visione di Dio, e
cominciò a cantare così: Quando mi dissero: «andremo alla casa del Signore», il
mio spirito si è rallegrato e il mio cuore ha esultato (cfr. Sal 121,1).
Dopo aver indossato le sacre vesti, rimase per tutto il giorno ricolmo di
gioia e diceva: «Da questo momento non sono più servo né dell'imperatore né di
alcun uomo sulla terra, ma solo di Dio onnipotente. Non esistevo, ma ora esisto
ed esisterò in eterno. Amen».
Il giorno dopo vestì il santo abito monastico e aggiungendo luce a luce si
impose il nome di Cirillo. Così vestito rimase cinquanta giorni.
Giunta l'ora della fine e di passare al riposo eterno, levate le mani a Dio,
pregava tra le lacrime, dicendo: «Signore, Dio mio, che hai creato tutti gli
ordini angelici e gli spiriti incorporei, che hai steso i cieli e resa ferma la
terra e hai formato dal nulla tutte le cose che esistono, tu che ascolti sempre
coloro che fanno la tua volontà e ti temono e osservano i tuoi precetti; ascolta
la mia preghiera e conserva nella fede il tuo gregge, a capo del quale mettesti
me, tuo servo indegno ed inetto.
Liberali dalla malizia empia e pagana di quelli che ti bestemmiano; fa'
crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell'unità.
Rendi santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo
popolo, e ispira nei cuori la parola della tua dottrina. È tuo dono infatti
l'averci scelti a predicare il Vangelo del tuo Cristo, a incitare i fratelli
alle buone opere ed a compiere quanto ti è gradito.
Quelli che mi hai dato, te li restituisco come tuoi; guidali ora con la tua
forte destra, proteggili all'ombra delle tue ali, perché tutti lodino e
glorifichino il tuo nome di Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen».
Avendo poi baciato tutti col bacio santo, disse: «Benedetto Dio, che non ci
ha dato in pasto ai denti dei nostri invisibili avversari, ma spezzò la loro
rete e ci ha salvati dalla loro voglia di mandarci in rovina».
E così, all'età di quarantadue anni, si addormentò nel Signore.
Il papa comandò che tutti i Greci che erano a Roma ed i Romani si riunissero
portando ceri e cantando e che gli dedicassero onori funebri non diversi da
quelli che avrebbero tributato al papa stesso; e così fu fatto.
RESPONSORIO Sal
88,20.21-22; cfr. Ger 3,15
R. Hai parlato in visione ai tuoi santi
dicendo: Ho innalzato un eletto tra il mio popolo. Ho trovato Davide, mio servo.
* Con il mio santo olio l'ho consacrato; la mia mano lo sostiene.
V. Vi darò un pastore secondo il mio
cuore, il quale vi guiderà con scienza e intelligenza.
R. Con il mio santo olio l'ho consacrato;
la mia mano lo sostiene.
Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
ORAZIONE
O Dio, ricco di misericordia, che nella missione apostolica dei santi fratelli
Cirillo e Metodio hai donato ai popoli slavi la luce del Vangelo, per la loro
comune intercessione fa' che tutti gli uomini accolgano la tua parola e formino
il tuo popolo santo concorde nel testimoniare la vera fede. Per il nostro
Signore.