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generale
11 Novembre -
San Martino di Tours - Vescovo
Ufficio delle letture
V. Signore,
apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
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Frumento di Cristo noi siamo
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
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1 ant. |
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
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SALMO 102
Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a
visitarci dall'alto un sole che sorge (cfr. Lc 1, 78).
I (1-7)
Benedici il Signore, anima mia, *
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
non dimenticare tanti suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe, *
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
ti corona di grazia e di misericordia;
egli sazia di beni i tuoi giorni *
e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.
Il Signore agisce con giustizia *
e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
ai figli d'Israele le sue opere.
1 ant. |
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
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2 ant. |
Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.
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II (8-16)
Buono e pietoso è il Signore, *
lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare *
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Come il cielo è alto sulla terra, *
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l'oriente dall'occidente, *
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
Perché egli sa di che siamo plasmati, *
ricorda che noi siamo polvere.
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
come il fiore del campo, così egli fiorisce.
Lo investe il vento e più non esiste *
e il suo posto non lo riconosce.
2 ant. |
Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.
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3 ant. |
Benedite il Signore,
voi tutte, opere sue.
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III (17-22)
Ma la grazia del Signore è da sempre, *
dura in eterno per quanti lo temono;
la sua giustizia per i figli dei figli, †
per quanti custodiscono la sua alleanza *
e ricordano di osservare i suoi precetti.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
e il suo regno abbraccia l'universo.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
potenti esecutori dei suoi comandi, *
pronti alla voce della sua parola.
Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, *
suoi ministri, che fate il suo volere.
Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
in ogni luogo del suo dominio. *
Benedici il Signore, anima mia.
3 ant. |
Benedite il Signore,
voi tutte, opere sue.
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V. Ascolterai dalla mia bocca la parola,
R. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera a Tito di san Paolo, apostolo 1,7-11; 2,1-8
La dottrina dell'Apostolo sulle
doti e i compiti del vescovo
Carissimo, il vescovo, come amministratore di Dio, dev'essere
irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento,
non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato,
giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo
l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana
dottrina e di confutare coloro che contraddicono.
Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione,
molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. A questi
tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie,
insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare.
Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: vecchi siano sobri,
dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell'amore e nella pazienza. Ugualmente
le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano
maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per
formare le giovani all'amore del marito e dei figli, ad essere prudenti, caste,
dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di
Dio non debba diventare oggetto di biasimo.
Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come
esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio
sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo
nulla di male da dire sul conto nostro.
RESPONSORIO Cfr. At
20,28; 1Cor 4,2
R. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale
lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi, * per guidare la Chiesa di Dio,
acquistata nel sangue del suo Figlio.
V. A chi amministra, si chiede di essere
fedele,
R. per guidare la Chiesa di Dio,
acquistata nel sangue del suo Figlio.
SECONDA LETTURA
Dalle «Lettere» di Sulpicio Severo
(Lett. 3,6.9-10.11.14-17. 21; SC
133,336-343)
Martino povero e umile
Martino previde molto tempo prima il giorno della sua morte. Avvertì quindi
i fratelli che ben presto avrebbe cessato di vivere. Nel frattempo un caso di
particolare gravità lo chiamò a visitare la diocesi di Candes. I chierici di
quella chiesa non andavano d'accordo tra loro e Martino, ben sapendo che ben
poco gli restava da vivere, desiderando di ristabilire la pace, non ricusò di
mettersi in viaggio per una così nobile causa. Pensava infatti che se fosse
riuscito a rimettere l'armonia in quella chiesa avrebbe degnamente coronato la
sua vita tutta orientata sulla via del bene.
Si trattenne quindi per qualche tempo in quel villaggio o chiesa dove si era
recato finché la pace non fu ristabilita. Ma quando già pensava di far ritorno
al monastero, sentì improvvisamente che le forze del corpo lo abbandonavano.
Chiamati perciò a sé i fratelli, li avvertì della morte ormai imminente. Tutti
si rattristarono allora grandemente, e tra le lacrime, come se fosse uno solo a
parlare, dicevano: «Perché, o Padre, ci abbandoni? A chi ci lasci, desolati come
siamo? Lupi rapaci assaliranno il tuo gregge e chi ci difenderà dai loro morsi,
una volta colpito il pastore? Sappiamo bene che tu desideri di essere con
Cristo; ma il tuo premio è al sicuro. Se sarà rimandato non diminuirà. Muoviti
piuttosto a compassione di coloro che lasci quaggiù».
Commosso da queste lacrime, egli che, ricco dello spirito di Dio, si muoveva
sempre facilmente a compassione, si associò al loro pianto e, rivolgendosi al
Signore, così parlò dinanzi a quelli che piangevano: Signore, se sono ancora
necessario al tuo popolo, non ricuso la fatica: sia fatta la tua volontà.
O uomo grande oltre ogni dire, invitto nella fatica, invincibile di fronte
alla morte! Egli non fece alcuna scelta per sé. Non ebbe paura di morire e non
si rifiutò di vivere. Intanto sempre rivolto con gli occhi e con le mani al
cielo, non rallentava l'intensità della sua preghiera. I sacerdoti che erano
accorsi intorno a lui, lo pregavano di sollevare un poco il suo povero corpo
mettendosi di fianco. Egli però rispose: Lasciate, fratelli, lasciate che io
guardi il cielo, piuttosto che la terra, perché il mio spirito, che sta per
salire al Signore, si trovi già sul retto cammino. Detto questo si accorse che
il diavolo gli stava vicino. Gli disse allora: Che fai qui, bestia sanguinaria?
Non troverai nulla in me, sciagurato! Il seno di Abramo mi accoglie.
Nel dire queste parole rese la sua anima a Dio.
Martino sale felicemente verso Abramo. Martino povero e umile entra ricco in
paradiso.
RESPONSORIO
R. Martino, uomo santo, non ha conosciuto
la doppiezza, il giudizio cattivo e di condanna. * La sua bocca parlava solo di
Cristo, di pace e di amore.
V. Uomo meraviglioso! Non ebbe paura della
morte, e non rifiutò le fatiche della vita.
R. La sua bocca parlava solo di Cristo, di
pace e di amore.
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
ORAZIONE
O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria nella vita e nella morte di
san Martino vescovo, rinnova in noi i prodigi della tua grazia, perché né morte
né vita ci possano mai separare dal tuo amore. Per il nostro Signore.