Secondo schema per i misteri dolorosi

sui testi del ven Lanteri

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A cura di p. Andrea Brustolon omv

  

1° Mistero: L’agonia di Gesù nel Getsemani

Gesù si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da Me questo calice! Però non come voglio Io, ma come vuoi Tu!». Poi tornò dai discepoli e li trovò che dormivano. E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: «Padre Mio, se questo calice non può passare da Me senza che io lo beva, sia fatta la Tua volontà». E tornato di nuovo trovò i Suoi che dormivano, perché gli occhi loro si erano appesantiti. E lasciatili, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole (cfr. Mt 26,39-44).

 

“Non basta pregare: conviene perseverare. Gesù Cristo non vedendosi esaudito la prima volta, riprende la preghiera, sempre rinnovando la stessa domanda la seconda e la terza volta. Sebbene crescano l'affanno e la tristezza, non si ritira dall'orazione. Anzi, la prolunga: “In preda all'angoscia, pregava più intensamente” (Lc 22,44). Il Suo pregare prolungato è un andare ripetendo le stesse parole, la stessa supplica: “pregò, ripetendo le stesse parole (Mt 26,44), “con forti grida e lacrime(Eb 5,7). Dunque non desistiamo dall'orazione incominciata, anche quando non possiamo avere la mente raccolta, ci sembra di perdere tempo, ci annoia, ci sentiamo tristi o non ci vediamo esauditi. Non diminuiamo niente del tempo prefissoci. Impariamo da Gesù a dire e ridire, e perseverare, ripigliando e ridicendo di cuore sempre la stessa preghiera. Questa preghiera sarà a Dio accetta e ne ricaveremo grandi grazie e consolazioni. Ci sarà largamente premiata la nostra costanza. Se Gesù Cristo non fu subito esaudito, non lagniamoci noi” (Ven. Lanteri).

 

2° Mistero: La flagellazione di Gesù

“Pilato fece prendere Gesù e Lo fece flagellare” (Gv 19,1).

 

“Ascolta quelle piaghe aperte che ti gridano: Penitenza, penitenza, mortificazione, piangi, detesta, correggi i tuoi peccati. Gesù si sottopose coraggiosamente a tanti patimenti per ottenerti il perdono dei tuoi peccati. Per questo ecco quelle piaghe, quegli strapazzi, quelle sofferenze. EccoLo a pregare l'Eterno Padre, non perché vendichi il Suo Sangue, ma perché ti perdoni. “Padre perdonali” (Lc 23,24). Preghiamo Gesù, per i meriti del Suo Sangue, di darci un grande dolore dei nostri peccati e la grazia d'imitarLo nelle nostre sofferenze” (Ven. Lanteri).

 

3° Mistero: L’incoronazione di spine

“I soldati, intrecciata una corona di spine, Gliela posero sul Capo e Gli misero addosso un mantello di porpora; quindi Gli venivano davanti e Gli dicevano: «Salve, Re dei Giudei!». E Gli davano schiaffi” (Gv 19,2-3).

 

“O mio Redentore, Ti prego di volere con una goccia del Tuo Sangue addolcire questo durissimo mio cuore, affinché s'intenerisca alla considerazione dei Tuoi patimenti e incominci a detestare e a scontare i miei peccati con un proporzionato dolore. E tu, Maria madre mia, rifugio dei peccatori, ottienimi lo stesso e facendomi –come sono sicuro– da Madre, fa’ che io mi comporti con Te da vero figlio. Tu intanto, Eterno Padre, al vedere i tanti patimenti di Gesù, perdonami” (Ven. Lanteri).

 

4° Mistero: Il viaggio al Calvario di Gesù carico della croce

“Gesù, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota” (Gv 19,17).

 

“Gesù non si è scelta la Croce, ma ha portato quella che Gli è stata offerta. Gesù porta la croce per noi, non per necessità, ma per precederci con l'esempio e muoverci ad imitarLo. La Croce è l'insegna del Suo Regno, lo stendardo della Sua milizia” (Ven. Lanteri).

 

 

5° Mistero: Gesù è crocifisso e muore in croce

Stavano presso la croce di Gesù Sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che Egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Vedi la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese tra i propri beni” (Gv 19,25-27).

 

“Gesù vuole che siamo figli di una tale Madre: Donna, ecco il tuo figlio” (Gv 19,26). “Figlio, ecco la tua madre” (Gv 19,27). Ringraziamo Gesù Cristo d'averci data una così buona, così pietosa e così potente Madre e rivolgendoci a Maria santissima, diciamole: “Maria, mostra che tu sei madre, Madre della Grazia, Madre della Misericordia. Proteggici dal nemico e nell’ora della morte accoglici”.

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